L’estate è ufficialmente arrivata in Calabria. Non parliamo soltanto delle temperature ma dell’arrivo dei primi nidi di Caretta Caretta che sono individuati nella Costa dei Gelsomini, in provincia di Reggio Calabria. Un pezzo di litorale calabrese bellissimo e incontaminato che è la culla delle tartarughe marine in Italia.

L’associazione “Caretta Calabria Conservation”, impegnata come sempre nel monitoraggio costante e rigoroso degli arenili calabresi, nelle ultime ore ha individuato e messo in sicurezza due nidi di tartaruga marina, che segnano ufficialmente l’inizio della stagione di nidificazione sulle nostre coste. Un impegno che va avanti da decenni e che offre i suoi risultati. Basti pensare che lo scorso anno operatori esperti e volontari hanno rinvenuto e messo in sicurezza, sulle spiagge calabresi, ben 117 nidi di Caretta caretta, consentendo a 4000 piccole tartarughine di raggiungere in sicurezza il mare.

Quelli appena individuati dai volontari dell’associazione calabrese sono i primi due nidi della stagione dell’Italia peninsulare.

Le spiagge calabresi sono habitat delicati e indispensabili per il ciclo vitale delle tartarughe marine e di molte altre specie per questo è fondamentale tutelarne l’ecosistema. Alterare questi ambienti con interventi invasivi, come la pulizia meccanica degli arenili, può comprometterli irrimediabilmente. Giovanni Parise, presidente della Onlus Caretta Calabria Conservation, rivolge un accorato invito a tutte le amministrazioni e agli operatori balneari: «È essenziale sospendere tutte le attività di pulizia meccanica lungo le coste calabresi durante l’intero periodo di nidificazione. Solo con un approccio rispettoso e consapevole potremo garantire la protezione efficace di questi animali». Altra pratica da condannare è quella dei privati cittadini che scambiano le nostre spiagge in piste da enduro o fuoristrada.

Con l’inizio della stagione estiva e l’arrivo dei turisti sulle nostre coste, diventa ancora più importante sensibilizzare e coinvolgere la comunità locale per proteggere gli habitat naturali e le tartarughe marine, garantendo un equilibrio tra fruizione responsabile e tutela ambientale. Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che, con impegno e passione, contribuiscono ogni giorno alla salvaguardia di questo prezioso patrimonio naturale.

Adesso non resta che aspettare la schiusa per ammirare questi piccoli e simpatici animaletti prendere definitivamente la via del mare. Mediamente la schiusa avviene entro 50 giorni ma dipende molto dalle temperature. Più sono alte, prima avviene la schiusa. Non solo ma le temperature condizionano anche il sesso delle tartarughine: quelle alte fanno nascere soprattutto femmine. E’ intuibile come il riscaldamento globale in corso questo rappresenti un grosso problema per la specie».