A Catanzaro la XVI tappa del Road Show da parte di Gse (Gestore dei servizi energetici) per far conoscere a studenti, imprese e pubblica amministrazioni urgenza e potenzialità del programma su cui convergono le attenzioni del pianeta
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Gli studenti di mattina al Polo Tecnologico Professionale Grimaldi - Pacioli - Petrucci - Ferraris – Maresca; imprese e pubblica amministrazione nel pomeriggio nei più ampi locali della Camera di Commercio di Catanzaro. La XVI tappa calabrese del Road Show informativo non ha ha tradito le attese riversando utilissime informazioni di ogni genere alle varie categorie interessate dal processo. A tenere le relazioni il gruppo di lavoro del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici.
I numeri del presidente


«La Calabria è una regione energeticamente virtuosa perché produce oltre il doppio dell'elettricità che consuma – ha detto il presidente Paolo Arrigoni – ciononostante sta dimostrando una crescente attenzione verso le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Oltre a diversi impianti idroelettrici ed eolici in esercizio da tempo, stanno crescendo significativamente quelli fotovoltaici.
Di questi ultimi, a fine 2024 risultano installati quasi 55.000 impianti, in aumento del 21% rispetto al 2023, per una potenza complessiva di circa 833 MW. Stanno crescendo le comunità energetiche, i parchi agrisolari e gli impianti agrivoltaici innovativi. Sono segnali incoraggianti – ha continuato Arrigoni – che confermano anche quanto sia importante il ruolo delle istituzioni nel promuovere modelli sostenibili di produzione e consumo. Il supporto fornito dal GSE a 188 Pubbliche amministrazioni, tra cui 163 comuni – circa il 40% del totale calabrese – è un esempio concreto di collaborazione per accompagnare i territori verso la transizione, valorizzando risorse e competenze locali».
Dissidi ambientalisti
In Calabria tuttavia permangono fortissimi conflitti, anche all’interno dello stesso ambito ambientalista – tra i fautori di nuovi e grossi parchi di energia sostenibile, su terra ed offshore, e chi si oppone in virtù della salvaguardia del paesaggio e del turismo. «Come in ogni cosa – ha detto salomonicamente Arrigoni – la verità sta nel mezzo; l’importante è sbrogliare la matassa facendo tutti il proprio dovere».