Gizzeria, sequestrata maxi discarica abusiva: c'erano anche rifiuti pericolosi

Si tratta di un'area di oltre 7200 metri quadrati. La scoperta è della Capitaneria di porto di Vibo che ora indaga per individuare i responsabili

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di Redazione
29 marzo 2021
18:45
Foto d’archivio
Foto d’archivio

Personale del Nucleo operativo di Polizia ambientale della Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina e dell’Aliquota ambiente e territorio della Procura di Lamezia Terme ha posto sotto sequestro un’area demaniale di oltre 7200 metri quadrati a Gizzeria, nel Catanzarese, poiché utilizzata come discarica abusiva, in spregio ai locali vigenti vincoli paesaggistici di preservazione delle bellezze naturali ed in contrasto con le disposizioni del testo unico ambientale.

Nell’area, sita in località “Laghi La Vota”, i militari hanno rinvenuto una discarica incontrollata di rifiuti abbandonati alla rinfusa, tra cui alcune tipologie pericolose per la salubrità ambientale e per i delicati equilibri eco-sistemici. Vi erano anche autoveicoli dismessi, rifiuti ingombranti, unità da diporto dismesse, RAEE, pneumatici fuori uso, materiale edile derivante da attività di demolizione.


I rifiuti, parte dei quali presentavano evidenti segni di combustione, risultavano abbandonati su nudo terreno e, come tale, esposti agli agenti atmosferici ed alle acque meteoriche di dilavamento, nonché alle piante infestanti ed invasive, senza che fosse stata adottata alcuna cautela ai fini della tutela del suolo, ovvero in assenza di qualsivoglia sistema per il convogliamento e smaltimento delle acque.

Sul posto, i militari hanno accertato la presenza di alcuni veicoli, un mezzo operatore tipo motopala, un mezzo agricolo e numerose unità da diporto, le cui condizioni generali lasciavano presupporre il disuso degli stessi in quanto in parte incidentati, incendiati, o mancanti di parti necessarie al loro funzionamento. Anche per essi, in evidente stato di abbandono, è stata riscontrata l’assenza di idoneo sistema di raccolta o contenimento dei liquidi pericolosi contenuti nei mezzi stessi, con il conseguente rischio di contaminazione del sottosuolo e delle falde acquifere.

Le indagini dei militari della Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina proseguiranno, nei prossimi giorni, al fine di individuare i responsabili degli illeciti accertati.

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