‘Ndrangheta e rifiuti, D’Ippolito (M5s): «Controlli troppo deboli sulle ditte»

Il deputato del M5s sulle infiltrazioni criminali nella gestione della spazzatura: «Facile aggirare il sistema di monitoraggio»

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di Redazione
10 agosto 2020
15:24
Il deputato 5s, Giuseppe D’Ippolito
Il deputato 5s, Giuseppe D’Ippolito

Il deputato M5s Giuseppe d’Ippolito, segretario della commissione Ambiente, rilancia l'allarme sulle infiltrazioni mafiose delle ditte nell’ambito dell’emergenza rifiuti: «È urgente rafforzare la normativa sulle autorizzazioni per le imprese operanti nel campo dei rifiuti. Paradossalmente, infatti, quella attuale consente agilmente di schermare infiltrazioni criminali, proprio come fosse un gioco da ragazzi. Soprattutto la ’ndrangheta si giova della persistente debolezza del sistema dei controlli e del sistema delle autorizzazioni funzionali all’esercizio delle attività».

 


«Se mettiamo in relazione le conclusioni della commissione d’accesso al Comune di Cutro con le risultanze dell’operazione Stige, coordinata dalla Dda di Catanzaro, si conferma – evidenzia il deputato del Movimento 5 Stelle – la possibilità, per le ditte attive sui rifiuti, di restare nel mercato grazie ai tempi lunghi con cui le Prefetture verificano eventuali infiltrazioni, di aggirare l’onere della certificazione antimafia e perfino di creare imprese concorrenziali comunque riconducibili a soggetti sospettati di appartenenza mafiosa».

 

«Con apposite interrogazioni parlamentari – conclude D’Ippolito – ho chiesto da tempo di risolvere le pesantissime criticità della normativa vigente. Occorre, altresì, creare connessioni operative tra Procure, Prefetture e sezioni regionali dell’Albo gestori ambientali, al fine di escludere le imprese del settore infiltrate dalla ’ndrangheta o dalle altre organizzazioni criminali».

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