Le foreste della Sila protagoniste in tv
Il Parco della Sila, scrigno di biodiversità, approda su Tgr Mediterraneo rubrica di Rai3. Al centro, il mondo degli insetti e boschi vetusti
La Ricerca scientifica sulle straordinarie unicità entomologiche (lo studio degli insetti) e forestali del Parco nazionale della Sila in onda su Tgr Mediterraneo.
Nella rubrica di Rai3, dalle 12.25, si parlerà delle foreste della Sila, la ricca biodiversità entomologica delle old growth forests o boschi vetusti, delle aree considerate hot spot per la conservazione delle specie e per lo studio della dinamica naturale dei sistemi forestali. Lo riferisce una nota stampa dell’Ente.
Le foreste della Sila
Il mondo scientifico, infatti, riconosce da tempo la grande importanza di tutti quei lembi di foresta che, per vari motivi, presentano caratteri di elevata naturalità e vetustà.
La Sila ospita, infatti, boschi di pino calabro, importanti per estensione e caratteristiche strutturali, e la conservazione delle pinete assume notevole rilievo sia dal punto di vista ambientale e socioeconomico, sia da quello storico e culturale. Analoga considerazione meritano le foreste di latifoglie. Le faggete in particolare, miste spesso all’abete bianco, caratterizzano, insieme alle pinete, la fascia montana.
Insetti ritenuti estinti rintracciati in Sila
I boschi vetusti della Sila sono contraddistinti da comunità ricche di specie entomologiche di alto pregio naturalistico, conservazionistico e protezionistico, fra cui l’insetto Cucujus cinnaberinus.
Un coleottero bioindicatore, protetto dalla Comunità Europea, che nel 2008 era stato dichiarato estinto per l’Italia e che nel 2009 è stato rinvenuto in Sila.
Dopo anni di costante ricerca, si può affermare che le popolazioni di Cucujus, presenti in Sila, sono le più corpose e ben conservate di tutta l’Europa. Ciò ad attestazione dello stato di alta salubrità delle nostre foreste silane.
Il Parco nazionale della Sila
Il Parco della Sila, nella persona del presidente Francesco Curcio - continuerà a creare i presupposti perché lo sviluppo delle condizioni di vita delle popolazioni locali sia basato sulla conservazione, sulla valorizzazione e sulla razionale gestione delle risorse naturali e culturali del territorio. Ciò per consentire, sia per fini educativi sia ricreativi, la fruizione di questi beni naturali da parte di tutti.
Nel corso della trasmissione argomentano, a tal proposito, Francesco Iovino, ordinario di Ecologia Forestale dell’Università della Calabria, Pietro Brandmayr ordinario di Zoologia dell’Università della Calabria, Antonio Mazzei entomologo del Museo di Storia naturale della Calabria.
Per ciò che attiene all’aspetto gestionale e divulgativo, intervengono la dottoressa Barbara Carelli, il dottor Giuseppe Luzzi (Ente Parco nazionale della Sila), Giovanni Vizza (guida ufficiale del Parco) Lorella De Buono con l’opera letteraria, presentata di recente, dal titolo “Il piccolo Cucujus e la gigantesca Sila”.