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martedì 26 novembre 2019 | 16:32
Politica

Cosenza, il consiglio all’unanimità contro il Decreto Calabria sulla sanità - Notizie

Il dispositivo, presentato dal capogruppo del Pd Damiano Covelli, esprime una forte critica al provvedimento legislativo predisposto dal precedente governo e ne chiede l’abrogazione 

di Pa. Mo.

Il consiglio comunale di Cosenza approva all’unanimità un ordine del giorno presentato dal capogruppo del Pd Damiano Covelli, contro il Decreto Calabria sulla sanità. «La Calabria è in piano di rientro dal dicembre 2009 e, dal luglio 2010, è commissariata. Un periodo assai lungo che obbliga ad una riflessione ed a una valutazione dei risultati - è scritto nella premessa dell’ordine del giorno presentato dal capogruppo del Pd del capoluogo bruzio-. Su entrambi i pilastri che producono l’attivazione del piano di rientro: risanamento finanziario e garanzia dei livelli essenziali di assistenza (lea), la stagione commissariale ha fallito. Nel 2018 sono stati prodotti 168 milioni di euro di disavanzo, e i lea sono fermi a 136 punti su 160. Al fallimento dell’istituto commissariale si è teorizzato un decreto speciale per la Calabria. Al fallimento si è aggiunto un disastro. A quasi un anno del decreto 35/19, non solo non si è prodotto nessun beneficio ma le condizioni del servizio sanitario regionale sono sensibilmente peggiorate».

 

Il documento approvato dal consiglio comunale di Cosenza e condiviso da tutto il consesso cittadino, per una volta unito, nella critica unanime del Decreto Calabria, non lascia adito ad interpretazioni. Il provvedimento legislativo partorito dal governo giallo/verde va ritirato. Il documento, tra l’altro stigmatizza la precarietà degli stessi vertici amministrativi delle strutture sanitarie. «L'Asp di Cosenza nel corso dell’anno è prossima al sesto direttore generale facente funzioni».

E ancora, denuncia il documento consiliare targato Covelli «Lo sblocco del turn over è stato solo annunciato, mentre la carenza del personale si è ulteriormente aggravata. La stessa fornitura di bene e servizio, “grazie” a quanto previsto nel decreto Calabria con la inibizione della Sua, ha prodotto il blocco delle procedure di gara con scadenza contrattuale, sia per servizi esternalizzati che per forniture, oltre a produrre un costo aggiuntivo per l’espletamento di gare fuori regione. Un vero è proprio disastro. Il decreto Calabria va abrogato, mentre l’istituto dei piani di rientro va finalizzato a forme di affiancamento per le regioni in difficoltà e per singole criticità. Le dichiarazioni del ministro della Sanità che più volte si è espresso in questa direzione vanno sostenute -chiosa il documento unitario presentato dal consigliere Covelli -. La stessa conferenza delle regioni, ha da più tempo avanzato una proposta in questa direzione. Il sistema delle autonomie locali deve dare forza e consenso a questa nuova impostazione».