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domenica 4 aprile 2021 | 20:02
Cronaca

La Guarimba fuori dai finanziamenti regionali: «Noi esclusi perché anti-Lega» - Notizie

Tra i progetti non rientranti nell'avviso per la promozione culturale, un evento che da anni promuove territorio e cinema. Il direttore artistico: «Il presidente ff ha rifiutato il nostro invito»

di Alessia Principe

Giulio Vita (La Guarimba)

Tra gli esclusi dal bando, pubblicato ad agosto scorso, per la promozione e la produzione culturale in Calabria, c’è anche la Guarimba. La mente e il cuore di questo festival che da tempo illumina Amantea (Cosenza) è Giulio Vita.

Lo scorso anno l’evento ha ricevuto la medaglia del Capo dello Stato, e il patrocinio del Parlamento europeo e della Presidenza del consiglio dei ministri. Eppure nonostante tutto, la Guarimba non è rientrata nella rosa dei vincitori del bando regionale.

All’indomani dall’esclusione, Giulio non nasconde l’amarezza e annuncia che chiederà la revisione. «Ci sembra un po’ strano che una delle poche realtà in Calabria che ha voluto dare continuità culturale anche nel bel mezzo della pandemia, e senza alcun fondo regionale, sia stata esclusa – ci racconta -. Il nostro è un evento importante anche perché raggruppa tanti Comuni dell’entroterra che normalmente vengono dimenticati. Avevamo preparato un progetto molto bello per quest'anno e non leggere il nostro nome nell'elenco mi ha stupito».

La Guarimba (che significa “posto sicuro”) nasce nel 2012 da un’idea di Giulio Vita che, insieme all'illustratrice Sara Fratini, ha creato un festival internazionale di cortometraggi aperto a nomi emergenti del mondo del cinema. 

«Sicuramente non ci ha aiutato la nostra posizione apertamente contro la Lega - continua Vita -. Pazienza, noi continueremo a lavorare. L'anno scorso abbiamo organizzato il festival senza aiuti, potete stare certi che anche quest’estate replicheremo. I fondi, senza dubbio, servono a crescere, ma noi siamo capaci di fare le cose per bene anche senza. Forse il presidente Spirlì non riesce a capire questo impegno perché non ha neanche accolto il nostro invito per venire a vedere quello che facciamo, e quindi se non si conosce quello che si attua in certe realtà territoriali è poi difficile valutare i progetti».