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lunedì 9 agosto 2021 | 15:00
Cronaca

Calabria in fiamme - Pompieri calabresi stremati dall’emergenza incendi, in arrivo rinforzi da altre regioni d’Italia - Notizie

Malori e stanchezza per i soccorritori che da giorni operano senza tregua sugli innumerevoli fronti di fuoco. Da inizio luglio oltre 4mila interventi per arginare i roghi di vegetazione (ASCOLTA L'AUDIO)

di Luana  Costa

Sono in viaggio verso la Calabria le colonne mobili che andranno in supporto dei cinque comandi provinciali dei Vigili del Fuoco, stremati da una estate di fuoco e fiamme, non ancora forse giunta al suo epilogo. Questa settimana si prevedono, infatti, temperature tanto torride da spingere il Centro Operativo Nazionale a predisporre un dispositivo aggiuntivo di soccorso inviando sul fronte mezzi e uomini freschi.

Le colonne mobili

Sono cinque le colonne mobili in assetto Aib (antincendio boschivo) che giungeranno in giornata in Calabria e destinate a dar manforte ai comandi provinciali: a Cosenza la colonna mobile proveniente dal Piemonte, a Reggio Calabria quella proveniente dall'Emilia Romagna, a Catanzaro quella proveniente dal Friuli Venezia Giulia, a Crotone dal Veneto e a Vibo Valentia dalla Lombardia. Dalle regioni meno colpite dai roghi estivi giunge aiuto sotto forma di un congruo contingente di uomini e mezzi - ogni colonna conta la presenza di circa una decina di unità e tre o quattro mezzi di soccorso - con l'obiettivo di respingere sul fronte il dilagare delle lingue di fuoco che inghiottono ogni giorno ettari e ettari di boschi.

Il soccorso allo stremo

Dalla fine di luglio, infatti, la situazione è divenuta quasi insostenibile costringendo i comandi a trattenere in servizio i vigili del fuoco, raddoppiandogli le ore di presenza sugli incendi, detonati in ogni angolo della regione. Dalle 12 ore ordinarie fino a 24, in molti casi senza la possibilità di poter recuperare la fatica accumulata nelle ore di servizio trascorse ad un palmo da roghi che hanno continuato ad ardere per giorni e giorni. Non pochi sono così i vigili del fuoco che hanno ceduto alla stanchezza, accusando malori in servizio a causa del caldo eccessivo e degli sforzi estremi nel tentativo di arginare roghi inarrestabili. 

Malori e incidenti

Alcuni hanno dovuto ricorrere alle cure mediche, trasportati all'ospedale o soccorsi direttamente sui luoghi degli incendi. In altri casi la spossatezza ha originato incidenti stradali, com'è accaduto ad una squadra dei vigili del fuoco di ritorno alle 7 del mattino verso la sede del comando dopo una nottata trascorsa dirotatta da un incendio ad un altro. Il mezzo si è ribaltato ma fortunamente con nessuna grave conseguenza per il personale a bordo.

Escalation di roghi

L'escalation di roghi si cristallizza nell'exploit di interventi effettuati dai cinque comandi provinciali a partire dal primo di luglio, quando la campagna antincendio boschivo ha avuto inizio: complessivamente 4.192, solo per incendi di vegetazione. Esclusi quindi tutti gli altri interventi dovuti ad incidenti stradali che pure hanno insanguinato le strade calabresi in questa calda estate o le attività ordinarie che richiedono in ogni caso l'invio di almeno una squadra sul posto. A contendersi il triste primato, le province di Cosenza e Reggio Calabria, rispettivamente con 1.150 e 1.090 interventi, 926 interventi a Catanzaro, 573 a Vibo Valentia e 453 a Crotone.

Dal fuoco all'acqua

La Calabria brucia ma il timore più diffuso è che si possa passare in breve tempo da una emergenza ad una altra: dal fuoco all'acqua, dai roghi alle alluvioni nel giro di un mese. Le ferite inferte dagli incendi che hanno lasciato nudi i fianchi di colline, montagne e costoni potrebbero tornare a "bruciare" sotto l'azione delle piogge provocando frane, smottamenti e valanghe.