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venerdì 13 maggio 2022 | 21:00
Sport

Giro d'Italia, la carovana di ciclisti infiamma anche Diamante e saluta la Calabria - Notizie

VIDEO | Gli atleti hanno dato il via alla settima tappa della centocinquesima edizione del Giro d'Italia partendo da Diamante per poi raggiungere, nel pomeriggio, la città di Potenza

di Francesca  Lagatta

Dopo la tappa Palmi-Scalea, questa mattina la carovana rosa ha salutato la Calabria con la partenza da Diamante per poi raggiungere, 196 chilometri di curve e salite dopo, la città di Potenza, che ha incoronato l'olandese Koen Bouwman. Nella città dei murales il conto alla rovescia è partito alla 11.40 in punto e i corridori hanno percorso un breve tragitto lungo le arterie cittadine, prima di immettersi sulla ss 18 e dare inizio alla gara vera e propria. «Si chiudono sei mesi di lavoro per l'intera Riviera dei Cedri - ha detto subito dopo la partenza Francesco Bartalotta -. E' stato un lavoro importante, abbiamo dato lustro a questa terra come merita». Il presidente del consiglio comunale di Diamante è stato il principale promotore ed organizzatore dell'evento.

Diamante in rosa

La città dei murales per l'occasione si è vestita a festa, con palloncini e decorazioni che richiamano il colore predominante dell'evento sportivo tra i più seguiti: dalle vetrine dei negozi ai balconi di casa, tutto è stato decorato con palloncini ed oggetti di colore rosa. Il pubblico si è divertito con gli spettacoli che hanno preceduto la partenza, tra una degustazione e l'altra di pietanze tipiche locali e vista sul mare cristallino, poi ha accolto con applausi scroscianti gli atleti, saliti sul palco uno ad uno poco prima della gara.

La cittadinanza onoraria alla famiglia Scarponi

Il sindaco Ernesto Magorno, come sempre, ha fatto gli onori di casa. Tra una intervista e l'altra, ha anche conferito la cittadinanza onoraria alla famiglia di Michele Scarponi, il campione di ciclismo morto investito da un furgone nel 2017, a soli 38 anni, mentre si allenava in sella alla sua bici proprio per il Giro d'Italia di quell'anno. «Provo una grande emozione - ha detto il fratello Andrea poco dopo, mentre si aggirava tra gli stand - sento di avere un fratello grandissimo, che ha seminato tanti sorrisi, tanta voglia di vivere, ma anche tanta determinazione perché è stato un campione. Vedere tutta questa gente che lo ricorda ogni anno, vedere che Michele resta in chi l'ha conosciuto, è per me la prova ulteriore che Michele è stato un grande».