Giovane gufo in difficoltà recuperato nelle campagne del Vibonese

Il giovanissimo esemplare, di poche settimane di vita, è stato segnalato da un cittadino di Limbadi. Paolillo (Wwf): «Nidifica anche nella nostra provincia, finora non era mai stato documentato»

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di Redazione
30 maggio 2020
19:52
Il gufo recuperato nel Vibonese
Il gufo recuperato nel Vibonese

Un eccezionale ritrovamento di un giovane Gufo comune (Asio otus) si è verificato nella mattinata di oggi, 30 maggio, nelle campagne sopra Nicotera. Ad accorgersi della presenza di un giovane rapace notturno, incapace di volare, su un terreno adibito a uliveto, è stato il signor Roberto Tripaldi di Limbadi, che, dopo diverse telefonate a vari enti, è riuscito a contattare il responsabile scientifico del Wwf di Vibo Valentia, Pino Paolillo, al quale il giovane rapace è stato consegnato.

 


Il naturalista non ha nascosto la propria meraviglia nel trovarsi di fronte non il solito allocco o barbagianni, ma un giovane gufo comune di poche settimane di vita, privo di alcune penne remiganti e quindi destinato a sicura morte senza il provvidenziale intervento del cittadino limbadese. 

 

Secondo Paolillo: «Il ritrovamento di un esemplare così giovane è la prova che il Gufo comune nidifica anche in provincia di Vibo, fatto finora non documentato prima. Ricordo infatti diversi episodi riguardanti adulti feriti durante il periodo autunno-invernale, ma mai mi era capitato di avere un pulcino dalla provincia di Vibo, a riprova della rarità del fenomeno. La prima nidificazione in Calabria fu accertata nel 1986 in Sila e da allora si sono registrati altri casi in diverse zone della Calabria settentrionale».

 

Il Gufo è un grande predatore di roditori come arvicole, topi campagnoli, ratti, ma si nutre anche di toporagni e talpe, rivelandosi quindi un utile alleato dell’agricoltore. Il giovane esemplare è solo l’ultimo volatile recuperato e portato in salvo dal Wwf, la cui attività non si è mai fermata neanche durante il pesante lockdown: allocchi, rondoni, gabbiani reali, merli, ghiandaie e gruccioni, sia giovani inetti o adulti feriti, sono stati accuditi  prima di essere inviati ai Centri di recupero della fauna selvatica, grazie all’impegno di alcuni volontari dell’associazione.

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