Controllo velocità

Multe nulle se l’autovelox non è omologato, dopo la sentenza della Cassazione i Comuni temono i ricorsi: «A rischio sanzioni per milioni»

Si può essere risarciti se l'apparecchio è stato solo autorizzato ma non sottoposto a verifiche tecniche utili per l'omologazione. Il caso dopo che gli ermellini hanno accolto l'impugnazione di un automobilista di Treviso

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di Redazione Attualità
22 aprile 2024
11:35

Le multe per eccesso di velocità non sono valide se l'autovelox che ha effettuato la rilevazione non è omologato ma solo autorizzato. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, che ha nei giorni scorsi accolto l'impugnazione di un avvocato di Treviso che, da automobilista, aveva ricevuto una sanzione per aver viaggiato a 97 chilometri orari lungo la tangenziale 53, dove il limite è di 90.

L'iniziativa dell'avvocato era stata assunta anche alla luce di un contenzioso nato due anni fa tra il giudice di pace, al quale si era rivolto un precedente guidatore multato, e la magistratura ordinaria, nel corso del cui svolgimento si erano ottenuti pronunciamenti contrapposti. Le motivazioni della Suprema Corte risiedono nel fatto che le apparecchiature sarebbero state autorizzate dal ministero delle Infrastrutture ma non sottoposte dallo stesso Governo ad una verifica tecnica più puntuale necessaria alla loro omologazione. Vi sarebbe in sostanza un vuoto normativo che, in assenza di correzioni, metterebbe al riparo d'ora in poi da conseguenze pecuniarie gli automobilisti colti dagli autovelox per ora giudicati non regolamentari.


E gli autovelox non omologati ma solo autorizzati sarebbero tantissimi in Italia. I Comuni temono un effetto domino, con un conseguente impoverimento delle proprie casse se gli automobilisti decidessero di ricorrere contro le multe, visto il precedente creato dalla sentenza degli Ermellini. L'Anci Veneto ha già lanciato l'allarme, parlando del rischio annullamento di sanzioni per milioni di euro

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Con la pronuncia della Cassazione, commenta il sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante, «è ancor più evidente che gli strumenti di rilevazione della velocità debbano essere utilizzati per migliorare la sicurezza stradale e non per fare cassa o far quadrare i bilanci comunali. Per questo è indispensabile porre fine al Far west degli autovelox, rispettando un quadro normativo chiaro ed omogeneo». 

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