Calabresi “furbetti” dello Stretto, la Caronte sopprime gli sconti a chi va in Sicilia per “curarsi”

Una decisione unidirezionale, dalla Calabria all’isola, che non riguarda invece chi fa la traversata sulla rotta inversa. A quanto pare dalla sponda calabrese arrivavano troppe bugie e troppe false certificazioni a giustificare la riduzione
29 luglio 2017
16:41

Non solo turisti tedeschi in bermuda e sandali d’ordinanza, non solo famigliole felici in station wagon pronte a iniziare la propria vacanza o agenti di commercio con il campionario nella ventiquattrore. Dai traghetti della Caronte & Tourist che collegano la Calabria alla Sicilia sbarcavano anche orde di finti zoppi, di cecati con vista d’aquila, di malati che scoppiavano di salute. Partivano moribondi da Villa San Giovanni e approdavano freschi come rose sul litorale messinese.

 


Salivano a passo lento e scendevano zompettando. Almeno questo è quanto lascia intendere in un suo comunicato la storica compagnia di navigazione dello Stretto, croce e delizia di chiunque viva sulla punta dello Stivale, che ha sospeso i biglietti ridotti a favore di chi è affetto da gravi patologie e deve recarsi sull’isola per cure mediche.

 

Una decisione unidirezionale, dalla Calabria alla Sicilia, che non riguarda invece chi fa la traversata sulla rotta inversa. A quanto pare dalla sponda calabrese arrivavano troppe bugie, troppe false certificazioni a giustificare lo sconto. “Gravissimi e reiterati abusi”, scrive la società, che l’hanno costretta con “enorme rammarico” a sospendere i cosiddetti “biglietti autorità”, quelli ridotti appunto. Che già sulla scelta di questa denominazione, biglietti autorità, ci sarebbe da riflettere, perché rimanda implicitamente ai privilegi dei portoghesi di professione, cioè politici e rappresentanti istituzionali che non sia mai detto debbano essere costretti ad aprire il loro portafoglio, ma sempre e solo il nostro, ci mancherebbe altro.

 

"Sconto autorità": un'agevolazione dal nome irresistibile

 

C’è da sospettare, dunque, che l’agevolazione già esistesse da tempo solo per chi ha il fondo dei calzoni consumato dalla lunga permanenza sul velluto delle italiche poltrone, e sia stata poi estesa con magnanima strategia aziendale anche a chi ne aveva e ne avrebbe ancora bisogno. L’avessero chiamato “biglietto di solidarietà”, forse i furbi sarebbero stati di meno. Ma come resistere a un ticket a prezzo ridotto riservato alle autorità? Non solo paghi meno, ma ti dà pure più gusto.

 

Molto singolare, poi, che la truffa si sia annidata solo sulle coste calabresi, facendo salire ai cugini siciliani diversi gradini lungo la scala della legalità e del civismo. A questo punto sarebbe interessante sapere quali e quanti siano stati questi “gravissimi e reiterati abusi” di matrice esclusivamente calabra che hanno portato la Caronte & Tourist ad adottare una decisione così drastica. Magari si sarebbe potuto migliorare il meccanismo di agevolazione, stanando i furbetti dello Stretto con controlli più stringenti, mettendoli così di fronte alla loro miseria umana.

 

Perché di questo si tratta se fingi di essere malato per strappare uno sconto sui mezzi di trasporto, un parcheggio gratis e qualunque altra cosa che altrimenti non ti spetterebbe. In un crescendo di strafottenza che può portarti sempre più su, fino a un posto da insegnante di diritto a Lodi, come il già mitico avvocato vibonese Alfredo Mercatante, arrestato pochi giorni fa dalla Finanza dopo aver accumulato 1533 giorni d’assenza da scuola per una malattia fasulla.

 

Enrico De Girolamo

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