Ponte, la società Stretto di Messina: «L’impatto dei mezzi pesanti sulla viabilità sarà minimo»
La concessionaria che si occupa della progettazione e realizzazione dell’opera replica a un nostro articolo sulle attività di movimento terra legate alla costruzione dell’infrastruttura e sulle strade interessante dal passaggio dei camion
In merito all’articolo pubblicato su Lacnews24.it sabato 21 settembre, intitolato “Tutte le strade (calabresi) che portano al Ponte”, la società Stretto di Messina ha inteso effettuare alcune precisazioni.
«I dati di traffico elencati nell’articolo – spiega in una nota stampa - provengono probabilmente dall’elaborato CZW2007, ma sono stati interpretati con inopportune aggregazioni, che falsano la percezione dei lettori. Il sottotitolo “A Villa 432 viaggi al giorno” sembra infatti far comprendere al lettore che questo numero di viaggi riguardi la viabilità cittadina di Villa San Giovanni, ma in effetti riguarda soltanto la pista del cantiere denominata PCN1, la quale non ha interazioni con il traffico urbano in quanto si svolge esclusivamente all’interno dell’area recintata di cantiere. In ogni caso, il dato fornito “27 viaggi all’ora per circa 16 ore” risulta ugualmente fuorviante per il fatto che quel valore riguarda solamente due mesi dell’intero periodo della costruzione (30° e 31° mese), mentre i valori tipici sono mediamente più bassi, fino ad azzerarsi nel periodo iniziale e finale. E comunque, all’interno di un cantiere operativo, un viaggio ogni 2’ 12” (ovvero 27 viaggi/ora) non è significativo e non introduce importanti inquinamenti acustici».
«Anche a Campo Calabro, interessato dal percorso VCE3, si registrerà un picco di 11 viaggi l’ora che dura più o meno dal 30° al 50° mese. Se il dato aggregato di “mille camion la settimana” sembrerebbe rilevante, come lo stesso autore ammette invece, “l’aumento di traffico non dovrebbe creare problemi”, in quanto 11 viaggi l’ora corrispondono ad un camion ogni circa 6 minuti quindi, anche in questo caso, non significativo rispetto al traffico pesante ordinario esistente. Analoghe considerazioni anche per le strade provinciali 26 e 32 della provincia reggina, che verrà interessata dal traffico diretto ai siti CRA4, CRA5 e CRAS. In questo caso, l’autore riferisce che per le piccole strade provinciali che intersecano l’entroterra reggino “il discorso potrebbe cambiare”, facendo ancora una volta intendere che ci possa essere un aggravio delle condizioni di traffico, ma i dati forniscono i seguenti risultati. Infatti, per la SP 26 il picco del traffico è di 5 viaggi l’ora (cioè uno ogni 12 minuti) dal 16° al 18° mese della costruzione, 4 viaggi/ora dall’8° al 15° mese, un viaggio/ora per il resto della costruzione, mentre per la SP 32 lo stesso picco di 5 viaggi/ora si ha solo fra il 16° e il 18° mese e fra il 21° e il 27° mese. Oltre questi due periodi si hanno al massimo 3 viaggi l’ora (uno ogni 20 minuti). La SP 29 (non elencata probabilmente perché non fornisce dati aggregabili) è implicitamente citata parlando della destinazione “Varapodio”, ed è invece interessata da un picco di 1 viaggio/h fra il 21° e il 55° mese, ovvero un traffico aggiuntivo quasi nullo. Analoga situazione – si precisa - anche per il vibonese dove risiede il sito di riqualificazione ambientale denominato CRA3, verso il quale vi è un picco di 12 viaggi/ora solo nel 16° mese (oltre il quale, dal 12° al 18° mese, il traffico si attesta fra 10 e 11 viaggi l’ora), ovvero un massimo di 1 viaggio ogni 5 minuti».
«I tratti attraversati per raggiungere questo sito sono due strade provinciali di caratteristiche simili alle provinciali 26 e 32 e alla strada statale 18, si tratta cioè di arterie viarie sulle quali l’incremento (tra l’altro per un periodo limitatissimo) di traffico risulta praticamente nullo e che, diversamente da quanto si afferma nell’articolo, non appesantiscono affatto il volume di passaggi di mezzi pesanti oggi esistente», chiosa la nota stampa.