Tutte le strade (calabresi) che portano al Ponte: ecco gli itinerari che migliaia di camion percorreranno per anni durante la costruzione
Sarà Villa San Giovanni a sobbarcarsi il peso maggiore del passaggio dei camion. Aumenti esponenziali dei volumi di traffico anche sulle provinciali di Terranova, Bagnara, Varapodio e Limbadi
Nel cuore di Villa e alla prima periferia d’Aspromonte, sulle colline in riva allo Stretto e nel buco informe della cava di Limbadi. Saranno i camion dedicati al movimento terra i grandi protagonisti dei lavori previsti per la costruzione del ponte sullo Stretto. Centinaia di camion, decine di migliaia di viaggi dalle aree di cantiere fino alle discariche e ai siti di trasformazione, lungo percorsi già esistenti e attraverso “piste” da costruire ex novo e dedicate unicamente ai mezzi di cantiere. Un traffico enorme, spalmato lungo tutto il periodo di cantierizzazione e che andrà inevitabilmente a impattare sulla disastrata rete viaria secondaria del reggino.
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A Villa 432 viaggi al giorno
Sarà Villa San Giovanni a sobbarcarsi il maggior numero di mezzi in movimento nel gigantesco cantiere che, così come è stato progettato, taglierà in due la cittadina. Sarà infatti a Cannitello che approderanno, su un pontile da realizzare ex novo, i tir carichi di terre e rocce di scavo provenienti dalla Sicilia e destinati ad essere trasformati sul versante calabrese dello Stretto. E sarà sempre Cannitello il punto di snodo dei convogli che dovranno raggiungere i siti di recupero. La Stretto di Messina ha calcolato (nelle migliaia di atti depositati la settimana scorsa in risposta ai numerosissimi rilievi certificati dalla commissione del Mase) che sulla nuova pista “pcn1” che sarà tracciata proprio nell’area di cantiere cittadina arriveranno a circolare, nei periodi di massima operatività, fino a 27 viaggi all’ora per circa 16 ore di attività giornaliera. Che in soldoni fanno 432 viaggi al giorno. Numeri importanti, che incombono su una città già fortemente congestionata dal traffico e che andranno inevitabilmente a sommarsi ai mezzi di cantiere veri e propri (che in questa relazione non sono calcolati) e al consueto traffico legato al traghettamento da e per la Sicilia che, con buona pace dei proclami greenwashing sul ponte, continueranno ad effettuare il servizio regolare.
A Campo Calabro cantieri per 16 ore al giorno
E se Villa è destinata a sobbarcarsi un decennale incremento di rumore ed emissioni nella sua area urbana il traffico aumenterà esponenzialmente anche sui tratti di strade provinciali scelte come percorso verso i siti finali del materiale. A partire da Campo Calabro dove «il tratto stradale Vce3 rappresenta la viabilità d’accesso alla cava ed è pertanto interessata da tutti i flussi di materiale coinvolti con le lavorazioni svolte al suo interno». E cioè gli inerti provenienti dalla Sicilia in entrata e «le movimentazioni di inerti per gli impianti di betonaggio e verso i siti di recupero ambientale» in uscita. Il picco massimo di traffico in questo pezzettino di arteria che collega lo Stretto alle sue colline è previsto in 11 viaggi all’ora per 16 ore al giorno: un giochino da più di mille camion la settimana.
E se per lo svincolo autostradale di Campo Calabro (attraverso cui passerà la maggior parte dei mezzi di movimento terra) l’aumento di traffico non dovrebbe creare troppi problemi, il discorso potrebbe cambiare nel caso delle piccole strade provinciali che intersecano l’entroterra tirrenico della provincia per raggiungere discariche e cave dove verranno sistemati gli inerti. Nella risposta fornita dalla Stretto di Messina, e ora al vaglio della rinnovata commissione del Mase, si indicano la Provinciale 32 che sarà utilizzata per raggiungere i siti nei comuni di Terranova Sappo Minullio e Varapodio, e la Provinciale 26 che i camion utilizzeranno per raggiungere la discarica di contrada Bizzola a Seminara. Più contenuto in questo caso l’aumento del traffico di cantiere che sarà veicolato sulla viabilità ordinaria: la Sdm calcola comunque un picco di mezzi di circa 80 camion al giorno su ognuna della due stradine.
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Le discariche nel territorio vibonese
Più complicata, infine, la situazione legata alla viabilità interna che interessa anche parte della provincia vibonese che ospita, nel comune di Limbadi, la più grande delle 4 discariche (definitive e temporanee) individuate dal progetto. I mezzi destinati al sito “Cra3” saranno fatti uscire allo svincolo autostradale di Rosarno e dirottati prima sulla Provinciale 54, poi sulla Statale 18 tirrenica e infine su un'altra strada secondaria, la Provinciale 35 fino alla vecchia cava da cui fu ricavato il materiale per costruire il porto di Gioia Tauro. Nei mesi di maggiore operatività la società di Ciucci ha calcolato in 12 il numero di camion che ogni ora (quasi 200 mezzi ogni giorno) appesantirà la viabilità interna di questo pezzo di Calabria.