Scuola

«Classi pollaio e spazi ristretti»: a Corigliano Rossano genitori sul piede di guerra

Anche i docenti della scuola Carlo Levi si rivolgono all'amministrazione comunale. Polemiche anche per la palestra utilizzata come hub vaccinale

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di Matteo Lauria
7 settembre 2022
09:30

Classi pollaio, spazi ristretti, palestre utilizzate durante la pandemia per le vaccinazioni. Questo ed altro si presenta nell’agenda delle priorità a pochi giorni dall’inizio delle attività scolastiche. Docenti e genitori della scuola secondaria di primo grado Carlo Levi dell’area urbana di Rossano si rivolgono all’Amministrazione comunale chiedendo un incontro al fine di affrontare alcune questioni rimaste irrisolte, a partire dalla palestra scolastica adibita a suo tempo ah hub vaccinale «sacrificando l’attività didattica dei ragazzi». Ma c’è dell’altro. Nella lettera inviata agli amministratori si afferma della «scelta, non ancora formalizzata da un documento ufficiale dell’amministrazione comunale, di risolvere il problema delle aule allocando le classi presso gli spazi gestiti dai Padri Giuseppini». A tal riguardo «emergono delle criticità» sia sul fronte della sicurezza sia sui disservizi persistenti: «Classi che rimangono prive di sorveglianza adeguata durante gli spostamenti dei docenti dalla Levi ai Padri Giuseppini e viceversa; i rischi in cui incorrono gli insegnanti nell’attraversamento in tutta fretta di una strada altamente trafficata».

Docenti e genitori inoltre pongono una serie di interrogativi: «Gli spazi esistenti presso l’edificio dei Padri Giuseppini sono a norma? La palestra al chiuso è utilizzabile? Vi è linea internet per le attività didattiche?».


Una parte delle questioni esposte erano state riferite nel corso di un recente consiglio comunale. Il sindaco Flavio Stasi esprimeva perplessità circa il metodo adottato: «Sono state anticipate delle notizie che, per prassi e per correttezza, siamo soliti condividere preliminarmente con i dirigenti scolastici i quali, a loro volta, svolgono anche il ruolo di intermediari con le comunità scolastiche». Chiarito ciò in premessa, l’amministratore preannunciava una serie di interventi risolutori «che consentiranno l’inizio dell’anno scolastico garantendo gli spazi necessari a tutti gli iscritti. In particolare, affermava in una nota, si è già ricevuta la disponibilità degli spazi necessari da parte dell’Opera Sacro Cuore dei Giuseppini, i cui locali sono stati già adibiti a centro scolastico fino all’anno scorso, e quindi predisposti per ospitare i nostri ragazzi. Come spiegato ieri in Consiglio, tale scelta scaturisce dalla volontà dell’Amministrazione, a seguito di un’emergenza pandemica che ha messo a dura prova la tenuta di tutte le Istituzioni ed in particolare un sistema complesso e delicato come quello della Scuola, di agevolare il più possibile le esigenze delle comunità educande. L’Amministrazione ha valutato più soluzioni, compresa l’eventualità di utilizzare spazi dello stesso fabbricato ma nella disponibilità di un altro istituto comprensivo. A parte la normativa che comunque prevede, in questi casi, la sinergia con tutti gli attori in campo, compresi gli istituti che attualmente usufruiscono degli spazi, ci siamo resi conto del fatto che l’ipotesi di sottrarre degli spazi ad una scuola per offrirli ad un’altra, per quanto ragionevole, in una fase delicata come quella attuale ha generato altrettante preoccupazioni che, se possibile, intendiamo evitare».

Il sindaco Stasi tuttavia conferma l’esistenza di un disagio che è quello «di non avere degli spazi completamente aggregati in un luogo. Per questa ragione l’Amministrazione ha anche valutato l’ipotesi di realizzare dei moduli prefabbricati nell’area del plesso Levi. Questa ipotesi sta generando, come è già capitato in passato, banalizzazioni e distorsioni sulla scorta di pregiudizi. Non si tratta di container di emergenza, ma di moduli realizzati appositamente per l’utilizzo scolastico accoglienti e confortevoli che, non a caso, negli istituti presso i quali sono stati utilizzati, sono stati ulteriormente richiesti. Ad ogni modo anche da questo punto di vista le comunità scolastiche possono stare tranquille in quanto l’Amministrazione, per le medesime ragioni per le quali sono state effettuate altre scelte, in questa fase non ha alcuna intenzione di imporre delle scelte che non siano condivise dalla scuola stessa, e pertanto le varie opportunità saranno discusse e condivise con le rappresentanze degli istituti». L’amministratore infine, ricorda che l’Ente comunale è stato chiamato a sottoscrivere le convenzioni dell’Agenda Urbana 2013-2020 tra le cui attività si «prevede un intervento proprio presso gli istituti Roncalli-Levi di demolizione e la ricostruzione».

Giornalista
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