Disabile escluso dalla gita, una storia che si ripete: due anni fa successe ad Amantea

Nel maggio del 2017 la nostra testata denunciò il caso di Benedetta, affetta dalla sindrome di Dandy-Walker, rimasta sola in aula mentre i compagni di classe erano partiti per una gita a Palermo

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di Salvatore Bruno
24 maggio 2019
23:02

Era già successo ad Amantea, nel maggio del 2017. Benedetta, 14enne disabile frequentante la terza media, affetta dalla sindrome di Dandy-Walker, una mattina è arrivata in aula insieme alla mamma e l’ha trovata vuota, un’amara sorpresa. I compagni di classe erano partiti per un viaggio di istruzione a Palermo di cui lei non sapeva nulla. Volete sapere quali provvedimenti disciplinari sono stati assunti in quella circostanza? Nessuno. Non una parola spese il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Luciano Greco, non una parola la dirigente scolastica, non una parola le istituzioni locali. L’unico gesto di solidarietà, Benedetta lo ha ricevuto dall’amministrazione comunale di Cosenza, invitata qualche giorno dopo dal sindaco Mario Occhiuto come ospite d’onore della cerimonia organizzata a Palazzo dei Bruzi per i venticinque anni della strage di Capaci.

Omissione colposa o dolosa?

Adesso che la storia si è ripetuta anche a Catanzaro, ci viene propinata la stessa, inaccettabile scusa. Ma davvero si può pensare ad una dimenticanza? Una gita scolastica non si organizza in un giorno. Ci sono autorizzazioni da firmare, soldi da raccogliere, ricevute di versamenti da consegnare. E spesso scambi frenetici di messaggi in chat. Nessuno, tra segreteria, insegnanti, famiglie degli altri alunni di quella classe, si è reso conto della fatale esclusione oppure si è scelto consapevolmente di lasciare Benedetta e, adesso, il piccolo Luca a casa per non portarsi dietro un peso? Francamente, il dubbio c’è.


Sanzioni per i responsabili

Sul caso di Amantea si sono spenti i riflettori e la vicenda è passata in cavalleria. Questa volta sono attese sanzioni a carico dei responsabili. A meno che non si voglia far passare il distorto messaggio che l'esclusione e l'emarginazione siano una colpa meno grave della manifestazione del libero pensiero, pagata a caro prezzo dalla docente palermitana Rosa Maria Dell'Aria, sospesa dal servizio per due settimane.

Giornalista
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