Lo scatto

La polizia ferma una bimba alla guida della sua “auto” sull’isola pedonale a Cosenza, la foto diventa virale sui social

Il simpatico siparietto è stato immortalato nello scatto di Franco Laratta, giornalista che collabora con il network LaC. Tra migliaia di commenti sotto il post ne spunta uno particolare: «Piacere, sono quel braccio che tiene la paletta e ringrazio per una delle foto più belle che mi abbiano mai scattato!»

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di Redazione
23 ottobre 2022
18:40

C’è in rete una foto che in poco tempo è divenuta virale. Attualmente viaggia attorno alle 500mila visualizzazioni. Migliaia sono i commenti. Un’infinità le condivisioni. Facile immaginare che ben presto toccherà cifre ancora più alte. Eppure si tratta di uno scatto di una semplicità disarmante. Fatto al volo, senza avere il tempo di valutare bene la scena, la luce, l’inquadratura.

Siamo sull’isola pedonale di Corso Mazzini, tra i capolavori all’aperto dei grandi scultori italiani, un salotto di straordinaria bellezza. La volante della polizia fa lentamente il solito giro di controllo (è previsto dal regolamento), quando ad un certo punto un braccio spunta dal finestrino e con in mano la paletta d’ordinanza, l’agente intima lo stop ad una bimba alla guida della sua automobilina. Tutto qui. Eppure questa immagine, nella sua semplicità e nella tantissima simpatia che comunica, cattura immediatamente l’attenzione dei social. Dicevamo che solo su Facebook sta arrivando a mezzo milione di contatti, mentre sono decine di migliaia i commenti, tutti ironici. Decine di migliaia le visualizzazioni sugli altri social.


Ma non è tutto. Ad un certo punto fra i commenti ne appare uno molto interessante: «Piacere, sono quel braccio che tiene la paletta e ringrazio per una delle foto più belle che mi abbiano mai scattato!» Il poliziotto si chiama Francesco Ciccio Angione, da alcuni anni in servizio a Cosenza. Dopo quel suo commento viene sommerso da una valanga di messaggi e contatti. Diventa un caso, la foto viene pubblicata anche sulle pagine della Polizia, e fa il giro d’Italia da una pagina all’altra dei diversi social. Il commento del poliziotto è molto bello, confermando anche il suo senso dell’ironia. E addirittura riconosce che si tratta di «una delle foto più belle che mi abbiano mai scattato!». Eppure lui non appare, non c’è il suo volto, ma solo la sua mano.

«Quando ho scattato quella foto è perché ho immediatamente colto che mi trovavo davanti ad una piccola scena, che però comunicava tante cose, prima di tutto una positiva immagine dei poliziotti in servizio che trovano un minuto per… giocare con una bambina! Sembra una cosa sciocca, lo so, eppure è proprio la scena che ha scatenato decine di migliaia di commenti», ha dichiarato Franco Laratta, giornalista che collabora con il network LaC e autore dello scatto.

Salvo scrive: «Complimenti al poliziotto e al fotografo, ma di certo più di tutti alla bambina. Per me questa è la foto dell’anno, un tributo alle Forze di polizia per il lavoro che svolgono». Francesco: «Fra tutti i casini e i problemi che solo noi razza umana riusciamo a crearci, bisogna disintossicarsi con scatti di felicità e spensieratezza come questo».  Salvatore: «Questa simpaticissima foto merita di essere inserita nel prossimo calendario della Polizia di stato!». E anche un comico famoso come Gigi Miseferi interviene: «Sono certo che il solerte Agente, fermando eroicamente questa spericolata automobilista, le avrà chiesto "Ciuccetto e Pupa-tente" e spero l'abbia sottoposta al "latte-lometro". Chissà se ha superato la prova del palloncino?). Fantastica e tenerissima Foto! Ce ne fossero a centinaia di questi "fotogrammi" quotidianamente nella nostra società”.

Ecco che per una volta i social, che vengono spesso trasformati in una discarica di volgarità e veleni, hanno saputo dare uno spazio enorme ad un piccolo evento, ad un semplice scatto fatto con l’iPhone in un attimo, carico di simpatia e ironia. Chissà che non stesse cambiando qualcosa in quel mondo là? Smentendo clamorosamente Umberto Eco quando diceva: «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli».

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