Amore Folle

Nicola, il giovane romagnolo innamorato per caso della Calabria: «Tutto è cominciato in metropolitana a Roma»

Direttore commerciale di una grande multinazionale da dieci anni alla scoperta della nostra terra. «I calabresi sono come una grande famiglia accogliente che ti fa sentire a casa, sempre pronta ad ospitarti»

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di Franco Laratta
5 maggio 2024
11:03

Nicola Tassinari, laureato in Legge con master MBA alla Bologna Business School. È un bel ragazzo romagnolo, attento, brillante. Sposato con Erica, padre di Giovanni e Giulio. Non conosceva la Calabria, ma come tanti non ne aveva sentito parlare bene. Aveva poco più di 25 anni, e si trovava a Roma per un concorso. Quando successe qualcosa: «Il mio grande amore per la Calabria nasce inaspettatamente in un pomeriggio romano nella metropolitana. Quel giorno di oltre 10 anni fa ero in difficoltà a causa di uno sciopero dei treni. E avevo fretta di raggiungere la sede del concorso. Ero un giovane ragazzo con zainetto in spalle, avevo bisogno di informazioni e mi rivolsi a un distinto signore in giacca e cravatta che incrociai sulla metro. Il signore senza indugio scende con me dalla metro e mi accompagna verso l’agognata linea B. Tra una fermata e l'altra ci scambiamo il numero di telefono. Raggiungo la meta. Ci salutiamo. Sembrava finita così. In realtà siamo diventati amici, e solo dopo scopro che quel signore altro era un parlamentare calabrese. Mi ha invitato a scoprire la sua terra. E da qui comincia per me la scoperta di una terra meravigliosa. Me ne sono innamorato».

Nicola dopo qualche mese da quel fortuito incontro nella metro di Roma decide di accettare l’invito a visitare la Calabria.
«Era l’estate 2013, decisi di venire in vacanza in Calabria, a Bova Marina, con alcuni amici. Poi con il mio amico parlamentare calabrese ci siamo trovati al Brillo Parlante sul Lago Argo. Questo fu il primo incontro di una lunga serie di  appuntamenti destinati a diventare una tappa immancabile nelle vacanze estive e invernali».


Nicola fino ad allora non conosceva la Calabria.
«Sapevo poco o nulla, solo pregiudizi dovuti alla non conoscenza della realtà calabrese e delle persone che vi abitano».

In 10 anni Nicola ha girato in lungo e largo per Calabria, rimanendone incantato. È venuto con la fidanzata Erica, poi divenuta sua moglie, e con i bambini sin da piccoli.
«Ho visto posti bellissimi. Beh, qua potrei dilungarmi ma se devo fare una scelta posso citarne alcuni: Lorica, San Nicola Arcella, l'Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore, la Sila, Zambrone e la famosa spiaggia dei sub, Monte Botte Donato, lungomare Falcomatà, Le Castella».

Forlì è una città bellissima, ed è considerata la Città dell'ospitalità per la tradizione della Colonna dai dodici anelli. Ogni anello corrispondeva a una delle antiche famiglie deputata ad ospitare il forestiero che, arrivando, vi legava il cavallo. Ma come ha trovato i calabresi il giovane Nicola Tassinari?
«I calabresi sono come una grande famiglia accogliente che ti fa sentire a casa, sempre pronta ad ospitarti».

Nicola oggi è direttore commerciale di una Multinazionale attiva nel settore imballaggi flessibili. Ha una bella famigliola. Ed ha un bel lavoro che lo porta spesso in giro per l’Italia. Chissà se continuerà a venire in Calabria.
«Certo che sì, a proposito sarò in Calabria nei prossimi giorni per lavoro. Ne approfitto per fare tappa in Sila per salutare gli amici Paolo, Franco e Pasquale e per ammirare ancora le bellezze dello splendido Altopiano»

Ndrangheta, mafia, criminalità, arretratezza… quanti brutti pregiudizi verso la Calabria. I problemi ci sono, ma sulla nostra terra si esagera. Nicola ne è consapevole.
«Credo che la criminalità organizzata da diversi anni abbia cambiato volto, non è più quella degli attentati degli anni '90 ma si è trasformata ed è evoluta entrando tra "i colletti bianchi" nelle posizioni di comando al Nord. Non è più una questione regionale ma Nazionale»

L’autonomia differenziata rischia di lacerare ancora di più il nostro paese…
«Le disparità che ne deriverebbero non farebbero altro che aumentare le differenze tra Nord e Sud. Il Paese potrà evolvere solo se guarderà al futuro insieme».

Parole che la dicono lunga sull’onestà intellettuale di questo romagnolo innamorato della Calabria.

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