Coraggio e speranza

Vittima dell’uranio impoverito, Carlo Calcagni ad Acri: «Prendo 300 pastiglie al giorno ma sono rinato grazie allo sport»

VIDEO | Il colonnello dell'Esercito, ospite della 21esima edizione di Assaporagionando, ha raccontato il suo calvario e la sua straordinaria nuova vita: «La forza di volontà può tutto»

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di Francesco Spina
7 dicembre 2022
13:30

Tra gli ospiti della 21esima edizione di Assaporagionando, la fiera che si è svolta ad Acri, anche Carlo Calcagni, il colonnello dell’Esercito Italiano rimasto gravemente intossicato dall’uranio impoverito durante una missione di pace in Bosnia. A causa del metallo pesante, Calcagni deve fare i conti quotidianamente con 24 patologie. È senza un polmone e convive con livelli di saturazione al di sotto dei limiti di guardia, con dialisi, flebo, farmaci. Trecento pastiglie al giorno ma una forza d’acciaio.

Il colonnello Calcagni ad Acri ha incontrato, all'interno della sala del Consiglio di Palazzo Sanseverino-Falcone, alcuni studenti dell’Unical e degli istituti scolastici del territorio ma anche i ragazzi diversamente abili del centro diurno Pierino Tricarico. Con tutti loro si è trasformato in testimonial di coraggio e di speranza e al nostro microfono ha lanciato un chiaro messaggio.


«Alla base di tutto c'è la forza di volontà - afferma il colonnello Calcagni -. Non esiste dire "non ho tempo per fare qualcosa" è la volontà che fa superare qualunque difficoltà. In tanti mi chiedono dove trovi io la forza di andare avanti. Facile - dice Calcagni -, la trovo dentro di me.  Si tratta semplicemente della forza che ognuno di noi ha dalla nascita, tutti ne siamo dotati, c'è chi nel momento del bisogno la utilizza, chi invece non sa di averla. Ecco - continua - la mia testimonianza vuole essere di sprono e di stimolo per tanti e soprattutto per quelli che devono trovare la forza per poter superare paure e difficoltà. La forza di volontà può tutto».

Una condizione medica complicata ma grazie appunto alla forza di volontà, Calcagni è impegnato in un tour per la vita che gli sta facendo girare l’Italia in bici. Ad Acri è stato protagonista di una pedalata insieme al gruppo ciclistico "La Volpe". Sport come sinonimo di vita e di coraggio, senza sottovalutare la buona alimentazione.

«Bisogna mangiare bene - afferma Calcagni - soprattutto prodotti biologici e naturali. Bisogna avere uno stile di vita sano, partendo proprio dall'alimentazione. Nella mia condizione senza una buona alimentazione non ci sarebbe l'efficacia terapeutica attraverso i farmaci, soprattutto per chi, come me, assume oltre 300 pastiglie al giorno». E in conclusione: «Attraverso lo sport vivo - dice - contrastando le patologie e continuando a vivere bene attraverso l'amore e la passione per lo sport».

Giornalista
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