Grande progetto di riqualificazione urbana Antica Kroton Futura. Ai nostri microfoni i professionisti impegnati nel laboratorio di progettazione della Scuola di sostenibilità spiegano il lavoro di questi mesi.

C’era una volta Kroton, la città magnogreca che affacciava fiera sul Mar Ionio, culla di pensatori, filosofi e atleti. Qui Pitagora fondò la sua scuola, mescolando sapere matematico e tensione etica in un sogno condiviso di armonia tra uomo e natura. Se si chiudono gli occhi oggi, si può ancora immaginare il suono del vento tra le colonne del tempio di Hera Lacinia, mentre il mare racconta storie antiche.

Ma la Kroton di ieri sembra lontana dalla Crotone di oggi, città di margine, ferita da decenni di industrializzazione rapida e abbandono lento. Le ciminiere arrugginite dell’ex area industriale sono tristissimi totem, testimoni silenziosi di un passato che ha promesso sviluppo e lasciato solo polvere.

Sembrava un destino segnato, ma Antica Kroton Futura sta dimostrando che così non è. Il grande progetto di rigenerazione urbana sta dimostrando che ciò che è stato scritto si può anche riscrivere.

È in questo contesto che nasce e cresce la Sos School, la Scuola di sostenibilità fondata e diretta dall’architetto Mario Cucinella. Un laboratorio di pensiero e azione, dove studenti, ricercatori, professionisti e cittadini si ritrovano per una missione ambiziosa: immaginare un futuro sostenibile per Crotone, ripartendo proprio dalle sue radici più profonde.

Non si tratta solo di recuperare spazi fisici — anche se il lavoro urbanistico è parte fondamentale del progetto — ma di restituire senso e prospettiva a una comunità. La scuola lavora su più piani: ambientale, sociale, economico. Rigenerazione urbana e partecipazione civica. Ma tutto parte da un'idea semplice e potente: il futuro si costruisce insieme.

I laboratori promossi dalla Scuola affrontano problemi concreti: la bonifica dell’area industriale, la valorizzazione del patrimonio archeologico, la mobilità sostenibile. Ogni tema diventa un’occasione per ripensare il rapporto tra la città e il suo territorio. Le attività non sono calate dall’alto, ma costruite con il coinvolgimento diretto dei cittadini. Perché la sostenibilità non è solo una questione tecnica, ma soprattutto culturale.

In quest’ottica, nei mesi scorsi, ai cittadini è stato somministrato un questionario, per raccoglierne idee e segnalazioni. Per riscrivere la narrazione di Crotone. Non più città ultima nelle classifiche nazionali, ma laboratorio di sperimentazione, ponte tra passato e futuro.

E così, tra aule e strade, mappe urbane e antichi reperti, prende forma una nuova idea di città. La Scuola di sostenibilità non ha ricette precostituite, la sua forza sta tutta nella visione: quella di fare di Crotone l’esempio di come anche ai margini può nascere un centro.

Un centro di pensiero, di azione, di comunità. Un luogo dove si torna a pensare — come faceva Pitagora — che il bene collettivo non è un’utopia, ma una scelta possibile.