I disegni del fumettista e scrittore originario della riva calabrese dello Stretto e oggi docente al liceo artistico di Pietrasanta per non restare indifferenti di fronte alla guerra e alla distruzione
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L’Umanità illustrata di Antonio Federico racconta Gaza, con i suoi bambini in fuga e senza più un’infanzia. Racconta della notte che avanza tra le macerie.
«Non si può restare indifferenti alla morte e alla distruzione che la guerra ha generato a Gaza, colpendo, come sempre accade in ogni guerra, i più fragili come i bambini. In quanto artista cerco di contribuire a sensibilizzare, rappresentando il punto di vista di chi vive e subisce quella guerra».
Il tratto di Antonio Federico, artista, fumettista e scrittore originario di Reggio Calabria e oggi docente al liceo artistico di Pietrasanta, segue il tempo con le sue trasformazioni e i suoi accadimenti. Anche e soprattutto quando sono tragici, come lo è la guerra che rivela la tenebra e la luce che convivono nell'umanità.
«Buonanotte Gaza è nato pensando ai pianti inascoltati dei più piccoli. Bambolotti rotti e mutilati fatti a pezzi, volano in aria come piccoli pupazzi. Non possiamo più restare in piedi. Mi inginocchio e penso a loro, ci indigniamo, sono polvere che va. È il mio tributo per esprimere tutto il dolore per ciò che sta avvenendo. Ho visto in loro - racconta Antonio Federico - e nel bambino che scappa con il fratellino sulle spalle, la resistenza opposta a questa barbarie. Senza certezze ma una resistenza». In quella risposta "Non lo so più" alla domanda se ancora fossero bambini è racchiuso tutto lo smarrimento di una generazione che nessuno sta riuscendo a difendere.