Il premio Impact Award ne fa uno dei più importanti ricercatori negli Stati Uniti (e al mondo) nel campo dell’oncologia tiroidea. Nuova tappa di una storia che ha portato Carmelo Nucera da Reggio Calabria a Boston, dove è professore associato alla Harvard Medical School e membro del Cancer Center del Beth Israel Deaconess Medical Center. Un’altra eccellenza che la Calabria e l’Italia hanno formato per veder espatriare.

Nuove frontiere nella ricerca sul carcinoma anaplastico della tiroide

Nucera è stato selezionato tra soli 12 vincitori a livello nazionale negli Usa per l’assegnazione del prestigioso Impact Award del Department of Defense (Dod) Peer Reviewed Cancer Research Program, uno dei bandi più competitivi negli Stati Uniti, che ha ricevuto centinaia di candidature.

Il finanziamento è dedicato allo studio dei meccanismi di prevenzione, allo sviluppo di nuove terapie e al superamento delle attuali lacune nel trattamento del carcinoma anaplastico della tiroide (Atc), una delle forme tumorali più aggressive e resistenti alle cure.

Il docente originario di Roccaforte del Greco (figlio dell’ex amministratore socialista Ercole, ricorda lo scrittore Santo Gioffrè sui social) guida un gruppo di ricerca impegnato nello sviluppo di modelli sperimentali innovativi per comprendere meglio i tumori tiroidei e individuare strategie terapeutiche più efficaci.

A causa della rapidissima progressione della malattia, i trattamenti tradizionali risultano poco efficaci nel caso dell’Atc, con tassi di sopravvivenza estremamente bassi. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla resistenza ai farmaci, probabilmente legata alla perdita di funzionalità delle cellule immunitarie all’interno del microambiente tumorale.

Carmelo Nucera, lo studio sui tumori della tiroide

La mutazione BRAFV600E, presente in oltre il 40% dei casi clinici di Atc, svolge un ruolo centrale nella malattia. Il progetto di ricerca guidato da Nucera propone un approccio innovativo e potenzialmente rivoluzionario per decifrare la complessità del microambiente immunitario dell’Atc, con particolare attenzione agli effetti della mutazione BRAFV600E e ai meccanismi di immunosoppressione mediati dagli RNA non codificanti. 

Questa linea di ricerca potrebbe aprire la strada a trattamenti innovativi, migliorando in modo significativo gli esiti clinici per i pazienti e offrendo nuove strategie per affrontare una patologia oncologica di estrema gravità.

Il finanziamento ottenuto consentirà inoltre di ampliare e potenziare un programma di ricerca traslazionale d’eccellenza sul cancro della tiroide, favorendo il trasferimento delle scoperte scientifiche dal laboratorio alla pratica clinica.

Chi è il professore Carmelo Nucera

Il dottor Nucera è nato a Reggio Calabria e ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia con lode nel 2000 presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina, dove ha completato anche la specializzazione in Endocrinologia e Malattie Metaboliche. Durante la specializzazione ha coordinato un’unità locale per lo screening ecografico dei noduli tiroidei, per il Ministero Italiano della Ricerca Scientifica e Tecnologica. È stato inoltre Research Fellow e Co-investigator presso l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e l’Ospedale Universitario della Gemelli Medical School di Roma, dove ha studiato tecniche di clonaggio, biologia molecolare e cellulare e modelli murini transgenici per lo studio dell’azione degli ormoni tiroidei materni durante lo sviluppo embrio-fetale. All’Istituto di Endocrinologia dell’Università di Catania ha approfondito le tecniche di sequenziamento automatizzato del DNA e di estrazione di RNA per tumori tiroidei umani.

Il dottor Nucera ha conseguito il dottorato di ricerca (PhD) in Endocrinologia Sperimentale e Malattie Metaboliche, finanziato dal Ministero Italiano della Ricerca Scientifica e dell’Istruzione, completando la tesi sui “nuovi meccanismi di progressione del carcinoma tiroideo guidati dalla mutazione BRAFV600E” nella Divisione di Chirurgia Endocrina del Massachusetts General Hospital (MGH) e al BIDMC della Harvard Medical School.

Ha inoltre svolto un periodo post-dottorato nella stessa Divisione del MGH/Harvard. Negli anni successivi, ha operato come medico-ricercatore (Attending Physician-Scientist) in corsi, workshop e simposi, principalmente presso la Harvard Medical School ma anche all’American Thyroid Association (ATA).

Le sue nomine accademiche includono il ruolo di Instructor nella Divisione di Cancer Biology and Angiogenesis del Dipartimento di Patologia del BIDMC e, negli ultimi cinque anni, quello di Assistant Professor nella Divisione di Patologia Sperimentale della stessa istituzione presso Harvard Medical School.