Una scelta quella della Giunta comunale che ha sollevato non pochi dubbi, data la complessità e gli alti costi di gestione di una superficie così impegnativa
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Dopo un lungo dibattito, la Giunta comunale, su proposta del sindaco Gianpaolo Iacobini, assistita dal segretario generale Angelo De Marco, ha approvato l’avvio della manutenzione straordinaria del manto in erba naturale del campo sportivo “Pietro Toscano” con l’obiettivo di riqualificarlo. Una scelta che, se da un lato accontenta i nostalgici e rappresenta la soluzione più veloce, dall'altro solleva più di qualche dubbio sulla sua lungimiranza. In un'epoca in cui la maggior parte degli impianti moderni si converte al sintetico per ragioni di efficienza e sostenibilità, la decisione cassanese appare come un passo indietro concedendo all’amministrazione il beneficio che tale decisione possa rappresentare solo “una toppa” in attesa di un prossimo intervento al passo con i tempi. Chiaro e palese che il problema stadio è un problema ereditato dalla precedente amministrazione, ma ora, senza puntare il dito, è un affare da risolvere.
L'amministrazione, pur avendo assunto informazione circa i costi di manutenzione, stretta all’angolo dal fattore tempo, ha dovuto però accettare i costi e le criticità che una superficie in erba naturale comporta. La manutenzione, onerosa e costante, richiede un impegno economico e di risorse umane ben superiore rispetto a un campo in sintetico, che garantisce una fruibilità quasi illimitata, indipendentemente dalle condizioni climatiche. Ci si chiede, infatti, quanti investimenti saranno necessari in un futuro prossimo per garantire la perfetta funzionalità del campo in erba naturale, soprattutto considerando i problemi di drenaggio (un tempo il fiore all’occhiello della struttura) che si sono manifestati nel recente passato?
Il sintetico, a differenza dell'erba naturale, è una soluzione che assicura la possibilità di giocare tutto l'anno, un fattore cruciale per le scuole calcio e per le squadre dilettantistiche che spesso sono costrette a rinviare allenamenti e partite a causa del maltempo. Fondamentale per la nascente amministrazione intercettare gli aiuti necessari per la realizzazione di un intervento che non tollera più scusanti, soprattutto cercando di salire sul prossimo “treno” – leggi “progetto” (per la cronaca, dopo averne perso già tre) – per chiudere un capitolo che si trascina da tempo, giusto per dare risposte alle reali esigenze del calcio moderno e ai giovani atleti del territorio.