Catanzaro, impianto rifiuti ad Alli: il Tar rigetta il ricorso della Daneco

La Regione Calabria aveva bandito una gara per la messa a punto di un impianto di valorizzazione e recupero dei rifiuti escludendo però l’Ati per mancanza del possesso dei requisiti
di Luana  Costa
18 maggio 2017
15:12

È stato rigettato il ricorso con cui la Daneco, società che gestisce gli impianti di smaltimento di Alli, Lamezia Terme e Pianopoli, aveva impugnato un provvedimento della Regione Calabria che prevedeva la sua esclusione dalla procedura di gara relativa alla realizzazione dell'impianto di valorizzazione e recupero spinto di materie prime secondarie ottenute da raccolta differenziata e da rifiuti urbani indifferenziati da avviare alla filiera del riciclaggio con annessa piattaforma di valorizzazione della frazione organica da realizzare in località Alli nel comune di Catanzaro.

 


La società aveva, infatti, partecipato alla gara indetta dalla Regione Calabria in forma di associazione temporanea d’impresa costituita tra la Daneco Impianti, società mandataria, la Unieco Società Cooperativa, la Germani e l’Area Sud Milano rispettivamente in qualità di società mandanti. La stazione unica appaltante della Regione Calabria in fase di valutazione dei requisiti ha escluso l’Ati ritenendo che non vi fosse corrispondenza tra la quota di esecuzione di espletamento del servizio di ingegneria e la quota di qualificazione posseduta sia per il geologo individuato nella figura di Matteo Federico che per il professionista con comprovata esperienza nel campo impianti elettrici e dell’automazione, ingegnere Antonio Esposito, entrambi indicati come mandanti nel raggruppamento temporaneo di professionisti.

 

La Daneco ha quindi impugnato il provvedimento regionale dinnanzi al Tribunale amministrativo regionale valutando ingiustificata l’esclusione sostenendo che il raggruppamento temporaneo di progettisti possedeva, nel suo complesso, i requisiti richiesti e in nessuna sua parte la legge speciale di gara pretendeva la corrispondenza tra la quota di partecipazione e la quota di esecuzione.

 

La prima sezione del Tar (presidente Vincenzo Salamone, estensore Francesco Tallaro) ha però rigettato il ricorso condannando la Daneco Impianti al pagamento delle spese di lite nella misura di 2.500 euro oltre al rimborso delle spese generali nei confronti della Regione Calabria.

 

Luana Costa

Giornalista
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