Quarta ondata

Covid, spesa e farmaci ai bisognosi in quarantena: l’impegno delle associazioni nel Catanzarese

VIDEO | C'è un mondo che continua a muoversi silenziosamente anche in questa nuova fase della pandemia, è quello del volontariato come la Misericordia di Soverato

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di Rossella  Galati
11 gennaio 2022
23:15

È un supporto fondamentale quello offerto dalle associazioni di volontariato ai più fragili, alle persone sole, o a coloro che devono trascorrere un periodo in isolamento a causa del covid. Ancora oggi, a due anni dall'inizio della pandemia, il grande esercito dei volontari continua ad operare silenziosamente ogni giorno per far fronte ai bisogni della collettività. Come nel caso della Misericordia di Soverato, guidata dal governatore Antonio Tavella, che tra le altre cose, offre servizi di consegna a domicilio di farmaci e beni di prima necessità coprendo un vasto territorio che va da Guardavalle a Squillace, passando per l'entroterra catanzarese.

Aiutare il prossimo

Noemi Voci e Marco Urzino, poco più che ventenni, volontari da qualche mese, dopo la telefonata arrivata in sede sono pronti con il loro Doblò a fare rifornimento alimentare per quelle famiglie che non possono uscire di casa. E così, armati di carrello e altruismo, anche per oggi si compie la loro buona azione quotidiana. «Ho voluto vivere questa nuova esperienza che mi ha fatto crescere molto – dice Marco – soprattutto vedendo persone in difficoltà. Aiutarle mi fa sentire bene con me stesso»«Mi sono appassionata a quello che facciamo, ai servizi che offriamo – aggiunge Noemi -, aiutare gli altri mi piace molto. Diamo una mano con il banco alimentare, facciamo i tamponi. Ed è gratificante: fare del bene fa bene».


La vicinanza dei cittadini

«La gratificazione maggiore è che molte persone non conoscevano realmente il mondo del volontariato e questo è importante perchè se la gente si avvicina anche semplicemente con un piccolo supporto o con la conoscenza rispetto a realtà del genere, per noi è già tanto – è il commento del governatore -. Se pensiamo che siamo partiti da zero nel 1999 quando non era molto diffuso l'associazionismo, e ora siamo arrivati ad un punto in cui riceviamo anche donazioni spontanee, questo vuol dire che la gente riconosce e apprezza quello che facciamo».

Giornalista
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