«Al nostro presidente di Regione vorrei chiedere di venire perché non mi sembra giusto quello che stiamo subendo». L’appello rivolto direttamente al presidente della Regione, da Andali dove la minaccia per la famiglia Maressa è rappresentata dal progetto della nuova statale 106. Il tracciato della mega opera attraverserà l’area dove attualmente sorge l’abitazione e la storica azienda agricola.

«Ieri abbiamo ricevuto la lettera esecutiva per l’immissione in possesso dei nostri beni. Non l’abbiamo firmata e faremo sicuramente ricorso al Tar» spiega Emanuela Maressa figlia del titolare dell’azienda agricola. «È l’unica cosa che possiamo fare in questo momento, nella speranza che si smuova la coscienza di qualcuno. Chiediamo che venga spostato il tracciato solo di pochi metri. Non mi sembra giusto con ettari e ettari di terreni liberi prendere l’unica abitazione e l’unica azienda attiva nell’intera area. Le altre aziende non sono state toccate, solo la nostra. È proprio una ingiustizia».

I tecnici Anas hanno notificato l’esproprio, ma la famiglia chiede lo spostamento anche di pochi metri del tracciato per salvare almeno la casa dove risiedono gli anziani genitori e il figlio disabile. «Non chiediamo di stravolgere il progetto, perché sarebbe impensabile, ma solo di spostarlo di pochi metri. Lasciateci almeno la nostra casa, non ne abbiamo un’altra. Vogliamo rimanere qua perché qua sono le nostre radici, l’azienda è attiva da oltre 50 anni. Mio padre ha 70 anni e non è facile. Non si sta parlando del trasloco di un appartamento ma di buttare via una vita intera».