Palizzi, antico borgo medievale reggino sito sul versante meridionale dell'Aspromonte, incastonato tra i monti Grappida e Caruso, la cui marina è ionica, vede finalmente risorgere dalle macerie dell’abbandono il suo maestoso castello. 

Restaurato dalla Sovrintendenza di Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, che ne ha curato la progettazione e gestito l'appalto, il castello è stato al centro di un intervento di recupero con un importo di due milioni di euro di fondi Poc Cultura e Sviluppo 2014/2020.

Mostre, attività culturali e didattiche, eventi. Un piano terra, un piano rialzato e un primo piano con un ingresso e un'uscita, con porte che da una stanza conducono a un'altra che bene si presterebbe a diventare galleria d'arte, sede per istallazioni artistiche o esposizioni museali temporanee o permanenti. Avrà, dunque, una destinazione polifunzionale e culturale il Castello di Palizzi.

L’intervento fedele alle origini

«Abbiamo eseguito un restauro filologico conservativo che restituisce alla collettività il castello, termine che usiamo tra virgolette perchè in realtà è un palazzo signorile, così come era. Utilizzato fino al 1950 per una sua porzione parte, esso risale al 1600. Il nostro è il primo intervento di rifunzionalizzazione effettivo del bene.

I lavori sono stati completati. Sono in corso il collaudo e tutte le attività di ripristino dell'area che ha ospitato il cantiere. Dopo la complessa operazione di smontaggio della imponente gru adesso stiamo rimuovendo la base in calcestruzzo. Tutte attività propedeutiche alla consegna dell'opera finita al comune di Palizzi». Questo lo stato dell'arte delineato dall'architetta Michelangela Vescio, direttrice dei lavori e progettista dell'intervento di consolidamento strutturale e restauro per il recupero del lotto 2 Castello di Palizzi.  Dichiarato Monumento Nazionale dal Ministero, il castello è stato anche di ispirazione per l’artista, incisore e grafico olandese, Maurits Cornelis Escher, noto per le sue costruzioni impossibili.

Il futuro del borgo

«Il recupero del Castello di Palizzi è stato per questa Amministrazione una priorità fin dal suo insediamento. Siamo riusciti a rivitalizzare l'iter in stallo da un decennio. Appena la Soprintendenza potrà consegnarci il bene, è nostra intenzione renderlo al più presto fruibile e restituirlo alla collettiva. Il Castello, molto atteso dalla comunità, rappresenterà un attrattore turistico del borgo già noto per i suoi "catoi", i suoi palmenti e la sua tradizione vinicola». È quanto dichiara il sindaco di Palizzi, Umberto Felice Nocera.

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