Continua il nostro viaggio nel mondo dell’edilizia abitativa calabrese. Nella prima puntata abbiamo raccontato una regione che vive una crisi abitativa «di assoluta sofferenza», aggravata da occupazioni abusive, degrado diffuso e mancanza di fondi strutturali. Un quadro denunciato con forza dall’avvocato Grazia Maria Carmela Iannini, commissario straordinario dell’Aterp Calabria (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica), durante un’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle periferie.

Oggi torniamo a parlarne con lei, alla luce delle recenti dichiarazioni del Governo nazionale sul tema dell’abitare e del diritto alla casa.

Commissario Iannini, quali sono state le linee guida del vostro lavoro in questi ultimi due anni?
«Dopo cinquant’anni di immobilismo sul tema, l’attuale governo regionale ha deciso che fosse necessaria anche una riforma profonda dell’edilizia pubblica. Ridare dignità a chi vive in un alloggio popolare è stato il principio che ha guidato tutte le nostre azioni, e che dovrà continuare a guidare anche il prossimo governo regionale. La sfida dell’housing sociale, in tutte le sue forme, non può essere disattesa. Ecco perché è importante che la delega alla “casa” sia una delega autonoma per garantire la centralità alle politiche abitative, suggeriamo che la prossima Giunta regionale abbia in seno un assessore alla Casa».

Entriamo nel merito: quali sono le iniziative più rilevanti avviate dall’Aterp Calabria?
«Ritengo doveroso evidenziare che Aterp Calabria è stata in questi ultimi due anni protagonista di riforme importanti. Abbiamo lavorato su più fronti. In particolare abbiamo avviato un percorso che nell’immediato futuro porterà a: adozione di un Testo Unico dell’Edilizia Residenziale Pubblica (abbiamo già una bozza di riferimento); potenziare la riserva di alloggi per donne vittime di violenza; realizzare alloggi con destinazione specifica per studenti, giovani coppie e operatori sanitari; una nuova legge regionale sull’auto-recupero degli alloggi non assegnabili: ipotizziamo un modello che consenta alle famiglie interessate di farsi carico dei lavori di manutenzione necessari, ottenendo così un’abitazione adeguata alle loro esigenze».

Avete introdotto anche misure sociali mirate. Quali?
«Sì. Abbiamo previsto: una premialità per gli inquilini over 70 in regola con i pagamenti e con un Isee inferiore a 9mila euro, che vivono da oltre dieci anni in una casa popolare; contiamo di portare a termine tutte le domande pendenti di regolarizzazione del rapporto locativo secondo la legge regionale n. 8/95, suggerendo il blocco definitivo delle proroghe, così da arginare il fenomeno delle occupazioni abusive e la logica delle “sanatorie” che per troppo tempo ha penalizzato le graduatorie pubbliche degli aventi diritto; abbiamo predisposto un piano operativo multilivello (prevenzione, controllo, repressione e inclusione sociale) per contrastare le occupazioni abusive: campagne informative, recupero alloggi sfitti, serrature anti-intrusione, sigilli elettronici, telecamere e una vera e propria squadra anti-occupazione».

Sul fronte normativo, quali cambiamenti proponete?
«Stiamo lavorando ad una revisione complessiva della legge regionale n. 32/1996. In particolare, dopo aver approvato i Regolamenti per la Mobilità fino a questo momento inesistenti in più Comuni della Calabria, continueremo a lavorare per: rendere obbligatori i bandi comunali biennali di assegnazione sulla base delle graduatorie definitive; attribuire ai Comuni le competenze in materia di gestione e assegnazione degli alloggi; rivedere il funzionamento delle Commissioni per l’assegnazione degli alloggi e delle relative competenze».

Il lavoro avviato dall’Aterp Calabria rappresenta, nelle parole del commissario Iannini, «un tentativo concreto di colmare un vuoto storico». La Calabria sembra finalmente dotarsi di strumenti normativi e operativi per restituire dignità e sicurezza all’abitare. Una sfida ancora tutta da vincere, ma che ha già cominciato a produrre i primi segnali di cambiamento.