Sono sette i ricercatori dell’IRCCS San Raffaele inseriti nella prestigiosa classifica mondiale degli scienziati più “influenti” al mondo, redatta ogni anno dalla Stanford University. Un riconoscimento che individua, tra circa nove milioni di studiosi analizzati, quel due per cento che si distingue per autorevolezza scientifica e qualità della produzione accademica.

Tra i nomi di spicco figura anche un calabrese: il professor Giuseppe Rosano, 58 anni, originario di Vibo Valentia, docente di Cardiologia al St George’s Hospitals University di Londra ed ex presidente della Heart Failure Association della Società Europea di Cardiologia.

Rosano è considerato uno dei maggiori esperti internazionali nella valutazione della qualità delle pubblicazioni scientifiche in ambito medico e nel campo dello scompenso cardiaco. La sua inclusione nella classifica di Stanford conferma un percorso di eccellenza costruito tra ricerca clinica, insegnamento e divulgazione scientifica. Il professore è stato di recente ospite a Il Direttore incontra su LaC Tv.

Ecco i 7 scienziati del San Raffaele tra i più “influenti” al mondo:

  • Paolo Maria Rossini, responsabile del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell’IRCCS San Raffaele;
  • Giuseppe Rosano, responsabile del Centro di ricerca clinica e sperimentale dell’IRCCS San Raffaele e ordinario di Cardiologia all’Università San Raffaele;
  • Fabrizio Stocchi, responsabile del Centro Parkinson, parkinsonismi e disturbi del movimento presso l’IRCCS San Raffaele e docente di Neurologia all’Università Telematica San Raffaele;
  • Maria Rosa Ciriolo, per la prima volta inclusa nella classifica, responsabile scientifica della sezione di Biochimica dell’Invecchiamento dell’IRCCS San Raffaele;
  • Massimo Volpe, responsabile del Centro per la diagnosi e la cura dell’ipertensione arteriosa e delle complicanze cardiovascolari;
  • Ennio Tasciotti, responsabile del Laboratorio di Human Longevity Program dell’IRCCS San Raffaele;
  • Enrico Garaci, presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell’IRCCS San Raffaele di Roma.

L’analisi, elaborata sulla base del database Elsevier-Scopus, valuta la produttività e l’impatto scientifico di milioni di ricercatori attivi in università e centri di ricerca di tutto il mondo.

I dati vengono normalizzati secondo due prospettive principali: da un lato, la valutazione dell’intera carriera accademica (dal 1996 al 2023); dall’altro, l’impatto delle pubblicazioni più recenti, riferite all’ultimo anno disponibile.

Per ogni studioso vengono presi in considerazione parametri come il settore di attività — suddiviso in 22 aree scientifiche e 174 sotto-campi secondo la classificazione Science-Metrix —, il ranking internazionale, il numero di citazioni e l’indice h, che misura l’impatto citazionale delle pubblicazioni nel tempo.

La presenza di sette ricercatori del San Raffaele tra questi nomi conferma il ruolo di primo piano che la ricerca italiana continua a esercitare in Europa e nel mondo, nonostante le difficoltà strutturali e i finanziamenti spesso inferiori rispetto ai grandi Paesi industrializzati.