La Commissione parlamentare d’inchiesta, che da ieri è approdata a Reggio Calabria per valutare da vicino le condizioni di degrado delle periferie del territorio, in mattinata ha fatto visita alla Ciambra di Gioia Tauro. Richiamare l’attenzione del governo nazionale può rappresentare un’importante passo per risolvere le criticità ataviche del quartiere noto per essere un'area con una forte presenza di comunità rom e altri gruppi marginalizzati. Una zona dove si concentrano diverse problematiche sociali come povertà, ghettizzazione e difficoltà di integrazione.

Alloggi occupati abusivamente

Molti nuclei familiari hanno occupato gli alloggi Aterp, attualmente privi di requisiti igienico sanitari primari, e vi vivono in condizioni di disagio. Negli anni passati si sono realizzati interventi di rimozione rifiuti, costruzione di marciapiedi, illuminazione pubblica e l’installazione di telecamere di videosorveglianza, ma dalla situazione che si riscontra pare non sia bastato per cambiare lo stato delle cose.

La Commissione, con il suo presidente l’onorevole Alessandro Battilocchio, e gli altri membri, i parlamentari Antonino Iaria, Andrea De Maria, Vito De Palma e il consigliere Sergio Di Filippo, è stata accompagnata a Gioia Tauro da Francesco Cannizzaro segretario regionale di Forza Italia in Calabria, da Giovanni Arruzzolo segretario provinciale azzurro e da Maria Stefania Caracciolo assessore ai lavori pubblici della Regione Calabria. Accolti dall’amministrazione comunale nella sala consiliare, successivamente sono stati condotti a prendere contezza delle condizioni del quartiere “ghetto” della Ciambra.

Le dichiarazioni

«La Ciambra è un pezzo d’inferno dentro Gioia Tauro e va eliminato – ha affermato il sindaco Simona Scarcella-. Le persone che vivono lì devono avere gli stessi diritti di tutti. È un mio dovere morale e istituzionale. In un paese civile non si possono lasciare persone senza case che si possono definire tali, senza servizi igienici e sistemi idrici.170 bambini versano in queste condizioni nel quartiere. Abbiamo azzerato la dispersione scolastica, nessuno di loro va perduto. Il nostro scopo è eliminare il ghetto e delocalizzare le famiglie, affinché possano integrarsi nel tessuto sociale».

L’abbattimento e la delocalizzazione è la prospettiva sostenuta anche dall’assessore regionale ai lavori pubblici Maria Stefania Caracciolo, la quale ha dichiarato di essere in contatto con il sindaco di Gioia Tauro «per arrivare a questo». L’alternativa dello spostamento in un’abitazione adeguata in un’altra zona della città sembra esser stata ben accolta da un residente del luogo che, mentre la commissione girava per le strade del quartiere, ha affermato: «Se mi danno un appartamento, me ne vado anche adesso. Qui anche se mi impegno a tener pulito, poi c’è sempre qualcuno che sporca e dà fastidio. Non si può andare avanti così. Non si vive».

Il compito della Commissione sarà studiare la questione, scrivere una relazione, formulare delle proposte, e segnalare il tutto al Governo centrale, per sbloccare dei fondi e mettere in campo interventi concreti.
«Siamo qui per ascoltare e metterci a disposizione – ha garantito il presidente della Commissione Alessandro Battilocchio-. Collaboreremo insieme per risolvere i problemi. Non abbiamo bacchette magiche, ma la nostra presenza ha acceso la luce su una realtà che altrimenti non l’avrebbe avuta. Il quadro è critico. Nel 2025 non sono tollerabili queste situazioni. 170 bambini vivono questo inferno. Sentiamo la responsabilità di far sentire questo grido di allarme».

Uno dei promotori dell’interessamento della Commissione alle varie questioni che riguardano Reggio Calabria e la Ciambra di Gioia Tauro è stato il deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro: «È l’inizio di un percorso significativo e concreto per trovare una risoluzione definitiva. Da solo il sindaco non può farcela e non ha gli strumenti necessari. Lavoreremo insieme per mettere fine a questa ingiustizia sociale e ridare dignità alle famiglie».