L’iniziativa

Le minacce della ‘ndrangheta riguardano tutti, artisti uniti a sostegno di Nicola Gratteri

Martedì 5 luglio la manifestazione a Milano. Sui social parte la campagna a sostegno del procuratore di Catanzaro. Pif e Marco Paolini in prima linea

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di Marcella Mastrobuono
24 giugno 2022
19:00

«La ‘ndrangheta mi riguarda. È un problema nostro. Non è un problema della Calabria». Inizia così il video di Marco Paolini, regista, attore e sceneggiatore bellunese che sceglie i social per sostenere la manifestazione “Mai più stragi, mai più soli”, a sostegno del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e di tutti i cittadini che rischiano la vita contro le mafie. La manifestazione promossa da Goel Gruppo Cooperativo si terrà davanti alla Stazione Centrale di Milano martedì 5 luglio alle 19.

«Noi siamo accanto a chi resiste alle minacce della ‘ndrangheta. A chi la combatte come magistrato o nei corpi dello stato» ha detto Paolini «Come Nicola Gratteri e la sua squadra. Ogni minaccia a lui mi riguarda».


Anche Pif, conduttore e attore, regista di “La mafia uccide solo d’estate”, lancia l’allarme e in un video pubblicato su Facebook parla direttamente agli ‘ndranghetisti: «Se dovesse succedere qualcosa a Nicola Gratteri e agli uomini della sua scorta mi impegno a parlare di ‘ndrangheta ancora di più. Vi conviene?».

Da sempre impegnati su temi sociali, Pif e Paolini iniziano un filone che corre sui social e ha già trovato il sostegno di molti artisti, che si stanno esponendo per Gratteri, il Procuratore di Catanzaro che vive da più di 30 anni sotto scorta ed è da sempre nel mirino delle ‘ndrine calabresi.

Nel corso degli anni le finestre dell’ufficio di Gratteri sono state blindate, le macchine della scorta sono diventati suv corazzati a prova di bomba, sua moglie e i suoi figli sono sotto scorta. A maggio è stato scoperto un nuovo progetto di attentato, Gratteri va fatto saltare in aria nel tragitto tra casa e lavoro.

Per questo il terzo settore scende in piazza, dopo la Calabria e Roma, a Milano. Perché le mafie riguardano tutti e chi le combatte non deve essere lasciato solo. Bisogna accendere i riflettori su di loro.

Sostenerli prima, non commemorarli dopo.

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