“Cartelli di sangue”, ultimo lavoro scritto dal magistrato e dal prof calabresi è nella selezione di volumi da donare sotto le feste. Idee per leggere una realtà complessa: da Gaza a Trump passando per Cina, Germania, droga, identità e violenza di genere
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Il mondo è sempre stato complesso. Oggi, però, sembra esserlo ancora di più, tra guerre fisiche, digitali ed economiche, radicalizzazione politica e drammi sociali. Ecco, perciò, sette saggi (più una satira) da regalare (o regalarsi) a Natale per affrontare il 2026 capendo meglio la realtà in cui viviamo. Dei consigli si occupa un servizio dell’Ansa firmato da Chiara Venuto.
Arturo Marzano, “Storia di Gaza. Terra, politica, conflitti” (Il Mulino, pp. 456, euro 26)
Un tempo oasi fertile, Gaza oggi è percepita come un recinto di macerie e dolore. Marzano ci ricorda che la sua storia non è soltanto tragedia: è anche il luogo in cui sono nate esperienze di non violenza, dialogo, tolleranza e sfida al patriarcato; ed è abitata dalla vita quotidiana, da persone che resistono e immaginano il futuro.
Alessandro Aresu, “La Cina ha vinto” (Feltrinelli, pp. 144, euro 16)
L'Occidente è ossessionato dalla Cina, spesso però la osserva con miopia o con schemi interpretativi inadeguati. Aresu rilegge la sfida cinese non come uno scontro ideologico tra democrazia e autoritarismo, ma come un conflitto sistemico tra modelli di potenza.
Mario Del Pero, “Buio americano. Gli Stati Uniti e il mondo nell’era Trump” (Il Mulino, pp. 160, euro 16)
Il ritorno al potere di Donald Trump come non solo il risultato di un'elezione, ma di una crisi identitaria, l'ultimo atto di un processo di ridefinizione dell'interesse nazionale americano. Del Pero analizza quello che succede oltreoceano tra polarizzazione, sistema politico disfunzionale, crisi economica, disuguaglianze e fratture razziali.
Tonia Mastrobuoni, “La peste. Indagine sulla destra in Germania” (Feltrinelli, pp. 256, euro 19)
Il racconto della 'peste' tedesca, fatta di idee che sembravano sepolte: razzismo, culto della purezza, antisemitismo, gerarchia biologica. Un universo inquietante sta prendendo forma: quello delle comunità völkisch, dei neonazisti "ecologisti", che educano i propri figli in fattorie isolate, li addestrano e sognano un nuovo ordine etnico. Una rete capillare di movimenti estremisti che hanno smesso di stare ai margini.
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, “Cartelli di sangue” (Mondadori, pp. 228, euro 19)
Una rete invisibile avvolge il pianeta. Lungo i suoi fili ci sono tonnellate di cocaina e tantissimo denaro. Gratteri e Nicaso hanno seguito queste rotte sul campo, partendo da Colombia, Perú e Bolivia, i tre principali produttori mondiali. E l'Italia è parte integrante del sistema: la 'ndrangheta è uno dei partner più affidabili dei cartelli sudamericani.
Francesco Filippi, “Prima gli italiani! (Sì, ma quali?)” (Laterza, pp. 176, euro 11)
Da tempo immemore ci si chiede chi siano gli italiani: ha cominciato Dante con la 'serva Italia', poi d'Azeglio con gli 'italiani da fare', dunque ci sono stati gli 'italiani nuovi' fascisti o quelli 'brava gente'. 'Prima gli italiani!' allora che significa? Filippi invita a riflettere su questa frase.
Costanza Jesurum, “Violenze di genere. Prevenire, comprendere, curare” (Ponte alle Grazie, pp. 192, euro 18,50)
Il tema della violenza di genere è divenuto centrale nel dibattito pubblico. Un'evoluzione anche giuridica che stimola discussioni su come prevenire e contrastare queste dinamiche. Jesurum esplora questo mutamento, affrontando la violenza di genere su tre piani: il contesto socioculturale ed economico che alimenta l'azione violenta, i meccanismi psicologici alla base e le possibili soluzioni sociali e politiche per prevenirla. Infine, un libro che parla molto della realtà ma non nella forma di saggio.
Phoebe Greenwood, “Avvoltoi” (Traduzione di Dario Diofebi, E/O, pp. 336, euro 19)
È una satira caustica che affonda gli artigli nel mondo del giornalismo di guerra. Racconta di Sara Byrne, inviata a Gaza nel 2012 per raccontare la guerra dalle stanze di un hotel. Quando il suo intermediario locale Nasser si rifiuta di organizzarle il pericoloso scoop che potrebbe renderla famosa, lei si rivolge a Fadi, il membro più giovane di una potente famiglia di militanti. Un libro che conduce il lettore nel cuore di tenebra della stampa occidentale, interrogando la sua complicità nelle tragedie di cui si nutre.

