L'iniziativa promossa dal professore Abenavoli, responsabile dei progetti Erasmus con l'Ucraina, nell'ambito del Festival della Sostenibilità 2025. «La collaborazione non si è mai fermata durante la guerra e ha permesso a molti giovani di proseguire gli studi in Calabria»
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L’impatto della guerra in Ucraina negli studi dei giovani medici in formazione e sulla salute psicologica dei pazienti pediatrici tramite testimonianza diretta di due docenti dell’Università Taras Shevchenko di Kyiv. È stato questo il tema dell'incontro che si è svolto all'università Magna Gracia di Catanzaro nell'ambito del Festival della Sostenibilità 2025. Il seminario, promosso dal professor Ludovico Montebianco Abenavoli, ordinario di gastroenterologia e responsabile del progetto Erasmus+ con l'università ucraina, è stato moderato dal direttore responsabile di LaC News24 Franco Laratta e si è avvalso delle testimonianze delle docenti Tetyana Falalyeyeva e Nataliia Molochek.
«Sono due colleghe - ha dichiarato Abenavoli - con le quali abbiamo rapporti storici nell'ambito del progetto Erasmus. Il nostro rapporto è continuato anche durante la guerra, tanti docenti sono venuti qui in questi anni ma anche tanti studenti che hanno avuto la possibilità di continuare i loro studi, arrivando quindi alla laurea in Medicina che è il loro sogno, il loro obiettivo. Nel solco dell'internazionalizzazione, noi continuiamo a collaborare: interscambio di idee e di cultura e soprattutto a produrre quel legame, quella terza missione, che è importante per quanto riguarda gli atenei in un momento così difficile a livello internazionale».
A portare i saluti durante l'evento, diverse autorità accademiche tra le quali, Angela Caridà, docente associata di Economia e gestione delle imprese e delegata del rettore Giovanni Cuda alla sostenibilità. «L'Università di Catanzaro è molto attiva sul fronte dell'internazionalizzazione e che sta potenziando sempre di più le relazioni con le università straniere. Certamente la relazione con le università ucraine ha anche un grande in relazione a quello che è il tema della pace, non a caso l'evento è proprio focalizzato su questo: l'istruzione come volano e veicolo di pace». In merito al festival della sostenibilità, Caridà ha dichiarato: «I nostri eventi, sono ben 23, sono progetti e iniziative che traducono operativamente ciò che noi facciamo ogni giorno, in aula o nelle nostre attività di ricerca, proprio perché l'obiettivo è quello di disseminare conoscenze e competenze sul territorio».