I segretari del sindacato di Calabria e Sicilia parlano di «rivoluzione infrastrutturale» dopo l’ok del Cipess al progetto definitivo della grande opera che dovrebbe unire le due regioni
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«Il Ponte sullo Stretto non è più un'idea sospesa tra i sogni e le polemiche: oggi è un progetto definitivo approvato dal Cipess, e domani può essere l'asse portante di una rivoluzione infrastrutturale per Sicilia e Calabria». Lo affermano i segretari generali della Fit-Cisl Sicilia e Calabria, Dionisio Giordano e Vincenzo Fausto Pagnotta. "
«Quello del Ponte - aggiunge - è un passo storico per il Mezzogiorno e per la mobilità dell'intero Paese. Ma senza un sistema integrato di trasporti, rischia di restare una grande incompiuta. Dopo decenni di attese, rinvii e promesse, si apre finalmente una nuova stagione: un'opportunità concreta per rilanciare il Sud attraverso un piano organico che metta al centro infrastrutture moderne, logistica efficiente, intermodalità, trasporto pubblico locale e lavoro stabile e qualificato. Il Ponte deve essere parte di una visione d'insieme: collegato efficacemente a porti, ferrovie, autostrade, per migliorare la mobilità interna e superare l'isolamento cronico di Sicilia e Calabria agganciando finalmente queste regioni all'asse produttivo nazionale ed europeo».
«Non servono annunci - proseguono - ma investimenti certi, coordinamento con l'Europa rispetto agli investimenti previsti per il corridoio Scandinavo-Mediterraneo talvolta indicato come Corridoio 5, attuazione concreta del Pnrr, formazione, sicurezza sul lavoro, e soprattutto un coinvolgimento attivo delle comunità interessate e delle parti sociali, per condividere un futuro solido per i territori, le persone e le lavoratrici e i lavoratori del Mezzogiorno. La Fit-Cisl ribadisce il suo impegno: esserci, controllare, partecipare con responsabilità, fornire il necessario supporto affinché lo slancio politico-istituzionale si traduca in benessere, occupazione, diritti, sviluppo vero».