Si sono concluse ieri le procedure di immissione in ruolo dei docenti. Il Governo ha deliberato il reclutamento di 48mila insegnanti in tutta Italia ma le operazioni si stanno svolgendo tra criticità e caos, determinato in primo luogo dalla sovrapposizione di più graduatorie da cui attingere. Errori nell’assegnazione dei punteggi, ritardi e mancate verifiche: è quanto denuncia il sindacato Flc Cgil.

«Il rallentamento nelle operazioni è determinato dal caos generato da questo sistema di reclutamento» ha confermato il segretario generale Domenico Denaro. «Anche in Calabria si sta procedendo con problemi che derivano però sempre dalla complessità e dalla difficoltà nella gestione dovuta anche ad una normativa che non consente oggi di eliminare il contenzioso ma ne genera dell’altro».

In Calabria si prevedono 1.137 nuove assunzioni di docenti. Anche qui non sono mancati i reclami per errori materiali riscontrati nelle graduatorie. «Credo che tra oggi e domani – prosegue il sindacalista – pubblicheranno anche le rettifiche. Il ministero ha imposto il completamento delle operazioni entro il 31 luglio e questo ha rappresentato un ulteriore elemento di criticità. Ci sono stati anche quest’anno dei reclami da parte di alcuni candidati che ritengono di aver subito danni e che se non vengono accolti provocheranno contenzioso. Sappiamo che alcuni reclami sono stati accolti».

«Questa difficoltà – ha aggiunto ancora il segretario della Cgil – è legata anche alle modalità con cui vengono banditi i concorsi con la sovrapposizione di diverse forme di reclutamento, parliamo di concorsi ordinari, straordinari, Pnrr 1 e Pnrr 2 lasciando gli idonei indietro. Tutto questo non consente la gestione di un sistema di reclutamento ordinato e lineare rispetto a quello che è il fabbisogno e l’esigenza».

Per quel che riguarda la Calabria, il sindacalista spiega che «in un primo momento l’Usr aveva deciso di non tener conto dei reclami per via dei tempi stretti imposti dal ministero. Tuttavia, quello che sta accadendo in Calabria, si registra parimenti anche in altre regioni di Italia come l’Emilia Romagna e le Marche. Per cui l’ufficio ha proceduto a visionare i reclami e a produrre eventuali rettifiche, eviterà così anche problemi determinati dall’assunzione a tempo indeterminato in maniera illegittima con tutte le conseguenze in termini di ricorsi».