Siderno, Salvini e i baby contestatori: «Ci chiamava terroni. Noi non dimentichiamo»

Uno sparuto gruppo di liceali ha accolto con un cartellone il leader della Lega nella Locride: «Non siamo d'accordo con le sue idee»

di Ilario  Balì
22 giugno 2021
07:24

«Non siamo d’accordo con le sue idee e volevamo far conoscere il nostro pensiero». Mentre diversi loro coetanei sgomitavano per un selfie con Salvini, a contestare il blitz nella Locride del leader della Lega c’erano soltanto quattro liceali di Locri, arrivati in maniera autonoma e indipendente sul lungomare di Siderno con un semplice cartellone di dissenso contro le politiche del carroccio. Una presenza la loro poco gradita ai numerosi "aficionados" salviniani, i quali hanno invitato i giovani a farsi da parte e arrotolare il loro striscione.

«A noi non sembra giusto che loro possano esprimere la loro opinione liberamente e noi con un semplice cartellone per nulla offensivo e senza odio no» raccontano i ragazzi. Non sono neanche maggiorenni, ma sembrano avere già le idee chiare. «La nostra mentalità deve andare avanti anziché tornare indietro – dicono - Il consenso di Salvini in Calabria? La sua capacità di abbindolare le persone. Adesso siamo benefattori che offriamo bellezza, ma prima ci chiamava terroni. E noi non dimentichiamo», il loro amaro commento.


Giornalista
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