Oggi la conferenza stampa dell’associazione che ha fatto il punto sui lavori. Pugliese: «Non appena sarà possibile avviare i lavori, le risorse torneranno disponibili»
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Ci sono ritardi nella realizzazione dei lavori sulla Strada Statale 106 che secondo l'associazione "Basta Vittime" sono attribuibili ad Anas. Il sodalizio di volontariato, da anni impegnato nella lotta per la tutela e la messa in sicurezza dell'infrastruttura tristemente nota come "strada della morte", ha fatto il punto della situazione nel corso della tradizionale conferenza annuale che si è svolta questa mattina a Catanzaro. A incontrare i giornalisti, è stato Fabio Pugliese, direttore dell'associazione, il quale ha inteso preliminarmente dire la sua sul presunto definanziamento di 50 milioni per la Statale 106 al centro delle polemiche politiche di questi giorni.
«Non si tratta di un definanziamento ma di una rimodulazione necessaria» - ha detto Pugliese secondo il quale «i fondi non vengono cancellati, ma solo temporaneamente spostati perché l’opera non è ancora partita. È una misura tecnica: i soldi vengono “definanziati” ora, ma il finanziamento resta garantito e, non appena sarà possibile avviare i lavori, le risorse torneranno disponibili. Paradossalmente, questa procedura di ottimizzazione nasce da due decreti — “Sblocca Cantieri” e “Semplificazioni” — approvati proprio da chi oggi critica il definanziamento».
Lo stato dell'arte
Pugliese ha fatto il punto sullo stato dell'arte dei tratti della Statale 106 interessati da interventi. Il Megalotto «è in costruzione, anche se registra circa tre anni di ritardi. Ci auguriamo di essere smentiti, ma resta comunque un motivo d’orgoglio pe la nostra associazione: rappresenta un passo importante per la dignità infrastrutturale della Calabria. I ritardi sono imputabili ad Anas, in particolare alla sua dirigenza, che riteniamo inadeguata. Speriamo che presto in Calabria possa esserci una delle migliori dirigenze d’Italia».
Riguardo la tratta Corigliano–Rossano–Sibari secondo Pugliese «il finanziamento è solido e vincolato per 1,2 miliardi di euro. C’è un vincolo di legge che impedisce di spostare i fondi o di bloccare l’opera anche in caso di aumento dei costi: lo Stato è obbligato a coprire eventuali extra oneri. È dunque falso dire che la 106 si ferma a Sibari: si va avanti, e in modo concreto».
Mentre per la tratta Corigliano–Rossano–Crotone, «al momento c’è solo uno studio di fattibilità e un’ipotesi di investimento di 5,2 miliardi, ma non ci sono impegni di spesa, delibere del Cipe, né valutazioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici».
In merito alla tratta Catanzaro–Crotone secondo “Basta Vittime” "si procede meglio. L’investimento previsto è di 2,2 miliardi per 44 km. Il progetto ha ottenuto una buona valutazione dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, e sono già stati aggiudicati i sei lotti. Tuttavia, manca ancora una delibera formale che vincoli definitivamente i fondi. Speriamo arrivi presto, magari entro Natale». E per finire, la tratta Catanzaro–Reggio Calabria: «Siamo ancora alla fase preliminare degli studi di fattibilità tecnico–economica, ma – conclude Pugliese – ci è stato assicurato che saranno pronti entro fine anno».
I "voti" alla politica
«Ringraziamo il centrodestra, che – ha osservato infine Pugliese – ha dimostrato disponibilità e sensibilità sul tema. Un anno fa a Occhiuto abbiamo dato un 8 che confermiamo anche oggi, a Salvini avevamo dato zero ma oggi gli diamo 6 meno meno. Ma Salvini deve capire che non può far gestire grandi progetti come la 106 a dirigenti Anas inadeguati. Invece richiamiamo il centrosinistra – e in particolare il Pd – che un tempo era attento alla 106, ma oggi sembra averla rimossa dalla propria agenda. Da anni non si registra un atto concreto a Roma in questa direzione. Un’opposizione più attiva su questo fronte aiuterebbe anche chi, come noi, vuole accelerare i tempi e concretizzare finalmente quest’opera fondamentale per la Calabria».

