C’è un’Italia che non si rassegna a restare ai margini e una Calabria che non accetta più di essere raccontata solo come terra di partenze. Questa Italia e questa Calabria, dal 28 al 31 agosto 2025, sono andate in scena, a Belvedere Marittimo, grazie alla seconda edizione della Sommer School “Si può già fare” promossa dall’associazione L’orodicalabria, il cui presidente è il senatore Ernesto Magorno. Al suo fianco, come motore dell’iniziativa, il direttore scientifico Francesco Verderame, noto giornalista.

I motivi per cui tale iniziativa merita attenzione sono molteplici. A partire dalla grande cura che viene riservata al “messaggio” che si intende trasmettere, soprattutto alle giovani generazioni. Pertanto, grazie ad un’efficace scelta comunicativa, il solo utilizzo di un avverbio (già) è in grado di trasformare un’idea, un sogno in qualcosa di più concreto di un auspicio, in quanto percepito come a portata di mano. D’altro canto, diffondere fiducia è la missione di cui oggi la Calabria ha bisogno, la sola cosa in grado di mutare il corso degli eventi, in una terra altrimenti destinata alla “desertificazione”, proprio perché non si crede a sufficienza che si possa fare impresa, restare, creare sviluppo, per giunta non in un futuro di là da venire, bensì già ora. Allo stesso modo, anche il nome dell’Associazione racchiude un vero e proprio manifesto di intenti: porsi come cercatori d’oro, un metallo prezioso che, in Calabria, va scoperto, portato alla luce e che consiste nelle persone, nei loro talenti e nelle loro storie. Una vera e propria inversione di rotta rispetto alla consuetudine di porre al centro le cose. Quante volte abbiamo, letto, ascoltato, scritto che la ricchezza della Calabria è il turismo, i beni culturali, il mare o la montagna? L’orodicalabria, viceversa, rovescia la prospettiva. La ricchezza della nostra terra sono i Calabresi, i giovani calabresi, ed è una ricchezza che stiamo rischiando di perdere irrimediabilmente. Sono le persone, infatti, che rendono vive le cose. Non il contrario.

Tra i 24 giovani universitari calabresi che hanno partecipato alla Summer School, quattro sono stati scelti per recarsi a San Francisco dove, per due settimane, nel cuore della Silicon Valley, avranno la possibilità di vivere un’esperienza formativa ad altissimo livello che sarà decisiva per il loro futuro, tra incontri con startup e immersione in uno degli ecosistemi più avanzati al mondo.

Si tratta di una piccola minoranza coraggiosa, rispetto ai tanti giovani che, sul finire dell’estate, hanno abbandonato le loro case per ripercorrere, da emigranti, le stesse strade già segnate dai passi dei loro nonni, sia pure con una laurea in tasca e non con una valigia di cartone. Tuttavia, è sempre da una minoranza avanguardista che partono i cambiamenti per contagio. Questo è ciò che ci si aspetta da questi giovani, ovvero che possano riportare in Calabria contatti e competenze, ma soprattutto la convinzione che si può restare, costruire, incidere.

Pertanto, si comprende pienamente la soddisfazione del senatore Ernesto Magorno, il quale ha così commentato il senso dell’iniziativa: «Abbiamo fatto una promessa, puntare sui giovani. E continueremo a mantenerla, perché il futuro della Calabria passa dalle loro mani, e il nostro compito è consegnare loro il testimone con fiducia e responsabilità».