Operazione Perseverance

’Ndrangheta in Emilia Romagna, sequestro preventivo per oltre 700mila euro a coppia del Modenese

Sono indagati per avere fatto transitare sulle società cartiere il provento del reato originario di distrazione delle liquidità che poi monetizzavano il denaro attraverso prelievi bancomat. La vicenda ha origine dall'attività investigativa su Salvatore Muto fratello di due condannati nel processo Aemilia

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di Redazione
14 gennaio 2022
12:46

La Polizia di Stato ha eseguito ieri un sequestro preventivo per equivalente, finalizzato alla confisca, di oltre 700.000 euro ritenuti essere il profitto del reato di autoriciclaggio a carico di due coniugi modenesi. La misura è stata emessa dal gip del tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Procura nell'ambito dell'operazione 'Perseverance' contro la 'Ndrangheta.

La vicenda ha origine dall'attività investigativa della squadra Mobile su Salvatore Muto (classe '85) - fratello di Luigi e Antonio, entrambi condannati nel processo Aemilia per associazione a delinquere di stampo mafioso - scoprendo tramite intercettazioni che era stato contattato dai coniugi modenesi (uno di questi è un direttore di banca) per causare lesioni gravi alla badante di alcuni facoltosi anziani fratelli residenti nel Modenese che avevano un conto corrente proprio nell'istituto di credito di uno dei coniugi indagati.


L'analisi dei conti correnti e dei flussi di denaro ha permesso di ricostruire, nel dettaglio, la sottrazione di circa un milione in danno dei fratelli attraverso la creazione di conti correnti falsamente intestatati loro e a successivi plurimi bonifici a società cosiddette 'cartiere'. L'accreditamento dei bonifici avveniva, anche, attraverso società già emerse nell'ambito dell'operazione Billions sempre coordinata dalla Procura di Reggio Emilia. 

I due coniugi - già colpiti da un ordine di custodia cautelare in carcere emessa dal gip nel marzo scorso (quando scattò l'inchiesta Perseverance) su richiesta della Dda con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso - sono indagati per avere fatto transitare sulle società cartiere, che poi monetizzavano il denaro attraverso prelievi bancomat, il provento del reato originario di distrazione delle liquidità degli anziani coniugi. Per questo è scattato il sequestro, in forma diretta e per equivalente, di 717.214 euro come presunto profitto di reato; sigilli anche a una villa nel modenese, terreni di proprietà e conti correnti. La Polizia inoltre ha effettuato perquisizioni domiciliari a sei indagati per riciclaggio attraverso le proprie società adibite a 'cartiere'.

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