La denuncia del sindaco del piccolo centro del Cosentino: «La documentazione è tornata indietro», mentre le tre oss che assistono gli ospiti sono allo stremo delle forze
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Sembrava arrivata la svolta nella vicenda del focolaio Covid che ha interessato la "Casa della divina provvidenza Rovitti - Grimaldi" a Laino Borgo ed invece neppure il tempo di tirare un sospiro di sollievo per la comunicazione che dava il via all'attivazione dell'assistenza domiciliare integrata che l'Asp ha fatto marcia indietro.
Lo riferisce il sindaco, Mariangelina Russo, che parla di «documentazione che è tornata indietro e ci hanno rifiutato l'assistenza a queste persone». Nella casa per anziani, dove da giovedì scorso sono rimaste ad assistere gli ospiti solo tre oss (tutte non positive) che sono ormai allo stremo delle forze, serve che arrivi al più presto un infermiere che aiuti il personale nella gestione delle cure indicate ai pazienti «curabili in loco» dal medico di base, riferisce il sindaco di Laino Borgo.
Qualcuno che possa in pratica mettere una flebo o attivare l'ossigeno.
Nessuna notizia dei ricoverati
Ieri l'ultimo trasferimento di un ospite all'ospedale di Cosenza dove sono finiti, ad oggi, in totale ben 7 dei 14 anziani residenti nella casa di accoglienza. Una richiesta di aiuto che avevamo raccontato giorni addietro e che oggi rimane lo stesso di sempre ma sembra scontrarsi con la sordità di una struttura sanitaria incapace di rispondere ai bisogni delle periferie.
Inoltre il sindaco riferisce che dei 7 anziani trasferiti a Cosenza al centro covid nessuno sa più niente. Sia i familiari che i responsabili della struttura hanno provato a contattare l'ospedale di Cosenza ma «al momento non abbiamo notizie».