Coronavirus Morano Calabro, il Comune riattiva il carrello solidale

Intanto il sindaco De Bartolo comunica la prima positività in città mentre si resta in attesa di altre due persone sono risultate contagiate dopo il test rapodi

di Vincenzo Alvaro
10 novembre 2020
22:51

Il comune di Morano Calabro ha assunto questa sera, nel corso della conferenza dei capigruppo, la decisione di riattivare il servizio el carrello solidale. Nella prima fase del lockdown a marzo diversi esercenti avevano dato la disponibilità per accogliere nei loro negozi un sistema collaudato, apprezzato e ben accolto dai soggetti direttamente o indirettamente interessati.

Oggi quella esperienza ritorna attuale perchè l'epidemia corre ed il comune tiene il passo, provando a «lenire le difficoltà di quelle famiglie maggiormente segnate dagli effetti della crisi economica connessa e aggravata dalla limitazione della mobilità».


 

Chi ha dia, chi non ha prenda

Il sistema è semplice: gli esercizi commerciali che si sono resi disponibili a collaborare offrono la possibilità ai propri clienti di accantonare parte della spesa, beni essenziali, in un carrello discretamente sistemato in un corner ricavato all’interno del negozio. «Liberamente, chi lo voglia – spiega l’assessore ai Servizi Sociali, Sonia Cozza – può conferirvi prodotti che successivamente potranno essere prelevati da chi ne avesse necessità.

 

Non a caso il motto di quest’azione è: “Chi ha dia, chi non ha prenda”. Vogliamo con questo intervento, come del resto abbiamo già fatto nel recente passato in situazione simile – aggiunge Cozza - stare accanto ai moranesi, mostrando loro vicinanza e affetto. Proviamo così, nel nostro piccolo, a fare la nostra parte. Siamo pronti ad ascoltare chiunque e a camminare insieme, per superare anche questo difficile momento storico».

 

Il primo caso Covid


Nella giornata, intanto, il sindaco De Bartolo ha dato comunicazione anche del primo caso positivo nella cittadina, mentre altri due risultano positivi al tampone rapido. Le tre persone interessate, compresi i rispettivi nuclei familiari, sono state poste in quarantena domiciliare e tutti i contatti rintracciati e isolati presso i propri domicili.

 

Il loro stato di salute appare comunque buono. In riferimento alla iniziativa di solidarietà, invece, il primo cittadino ha detto che «sappiamo perfettamente che non basta e che occorre un intervento più sostanzioso. Quando, oltre al rischio di ammalarsi, in una terra sfortunata come la Calabria, gravida di criticità d’ogni genere, si devono affrontare contingenze legate alla cronica mancanza di lavoro, si è stanchi e arrabbiati.

 

E si ha ragione d’esserlo. Chiediamo con forza che il Governo stanzi immediatamente risorse sufficienti e fissi criteri di distribuzione chiari ed equi, senza lasciare indietro nessuno. Non possiamo permetterci d’indugiare davanti alla sofferenza».

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