Paradossi

A Vibo scuole chiuse e niente dad: solo l’istituto Vespucci assicura la didattica a distanza

L’emergenza idrica obbliga i ragazzi a casa. Ancora una volta appare paradossale la regola che consente l’alternativa solo in caso di Covid. Parla la dirigente controcorrente Maria Salvia: «Si tratta solo di buonsenso. I miei docenti hanno aderito su base volontaria»

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di Enrico De Girolamo
13 gennaio 2022
18:20

Non sempre fare la cosa giusta è facile. E non sempre la cosa giusta è prevista dalla legge. Così, se sei un dirigente scolastico e decidi di attivare la dad perché nel tuo comune le scuole sono chiuse a causa di un’emergenza idrica che dura da giorni, rischi non solo di contraddire le normative in vigore, ma anche di attirarti le antipatie dei tuoi colleghi presidi che, invece, di attivare la didattica a distanza non ci pensano proprio.

La dirigente scolastica controcorrente

È la situazione che vive Maria Salvia, che guida l’istituto comprensivo di Vibo Marina, frazione sulla costa della città capoluogo. L’Amerigo Vespucci - questo il nome della scuola che comprende asilo, elementari, medie – è l’unica che ha attivato la didattica a distanza dopo le ordinanze comunali che hanno decretato la chiusura degli istituti cittadini fino a venerdì 14 gennaio, a causa di un grave guasto alla rete idrica. Nonostante la condotta sia stata riparata, il ritorno alla normalità è lento e le scuole restano chiuse, con docenti e studenti vibonesi a casa che si godono un’altra settimana di vacanza, come se il Covid non bastasse a minacciare la continuità della didattica in presenza.


Genitori perplessi: a casa e senza dad?

Molti genitori, dunque, si chiedono sconfortati per quale motivo non sia stata attivata la dad, ma la risposta è di quelle che difficilmente possono essere comprese alla luce del buonsenso: la didattica a distanza è prevista soltanto in caso di aggravamento dell’emergenza pandemica con le relative restrizioni. Inoltre, la contrattazione collettiva degli insegnanti non ammette “eccezioni” al Covid. Insomma, a norma di legge non è la chiusura prolungata che determina la dad, ma – incredibilmente – lo sono solo le cause. Un po’ come la storia del dito e della luna.

Stesso copione per in caso di allerta meteo

Era accaduto anche a ottobre, in occasione di ripetute allerte meteo che convinsero molti comuni a emettere ordinanze di chiusura per diversi giorni consecutivamente. Anche in quel caso, la Dad avrebbe potuto rappresentare una risorsa preziosa per evitare il rallentamento delle attività didattiche, ma non si poteva e non si può neppure ora. E questo nonostante il sistema sia stato ampiamente rodato durante la prima ondata della pandemia, quando le scuole restarono chiuse per quasi un intero anno scolastico.

Tutelare l'idea stessa di Scuola

Un epilogo, quello di chiudere battenti e rimandare tutto a tempi migliori, al quale la dirigente di Vibo Marina non riesce proprio a rassegnarsi.
«Non potendo imporlo – racconta Maria Salvia – ho chiesto ai miei docenti di aderire su base volontaria. Il 90 per cento di loro ha accettato. Non è voglia di strafare, ma solo buonsenso. Dopo le vacanze natalizie e il lungo ponte della Befana, i ragazzi sarebbero restati un’altra settimana senza scuola, ma questo non va bene, la norma non è giusta. I ragazzi hanno bisogno di percepire l’importanza del loro impegno scolastico, e anche se in questi giorni magari non possono svolgere tutte le attività previste dal programma, hanno avuto la possibilità di riprendere contatto con i loro insegnanti e i loro compagni. In questo modo si tutela l’idea stessa della scuola».

Ovviamente, i genitori hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa. «Sì, erano contenti di poter contare sulla Dad per i propri figli, grazie ai docenti che hanno accettato di lavorare anche da casa, collegati via computer».

Sfruttare al meglio l'autonomia scolastica

Salvia, poi, lancia un messaggio al mondo della scuola in generale: «Molti non sfruttano appieno l’importante legge che abbiamo in Italia sull’autonomia scolastica, che spesso viene declinata solo in maniera burocratica. Invece è uno strumento prezioso, che consente agli istituti di fare davvero scuola».
Dunque, mentre la gran parte dei dei plessi vibonesi riaprirà soltanto lunedì 17 (considerando che l'ordinanza di chiusura ha effetto fino a venerdì 14), quasi un mese dopo lo stop natalizio, gli alunni di Vibo Marina sono già in “classe”, per quanto virtuale sia.

Hub vaccinale anche per gli ex alunni

Sabato e domenica, comunque, la Vespucci riaprirà per accogliere nella palestra dell’Istituto i bambini che vorranno vaccinarsi. «Abbiamo aderito all’appello dell’Asp e anche noi nel week end diventeremo un hub vaccinale – conclude Salvia -. Ma non accoglieremo soltanto chi è attualmente iscritto, ma anche i nostri ex alunni ormai più grandi che vorranno venirsi a vaccinare nella loro vecchia scuola».

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