«Abuso di potere e conflitto di interessi», Fdi segnala all’Anac il segretario generale del Comune di Corigliano Rossano
Fratelli d’Italia chiama in causa l'Autorità anticorruzione e punta il dito contro Paolo Lo Moro per una presunta gestione opaca dei concorsi pubblici e il suo ruolo nell'Avvocatura comunale. Il partito ricorda che il funzionario è imputato con l’accusa falso ideologico
La gestione amministrativa del Comune di Corigliano Rossano è al centro di una bufera politico-giuridica che rischia di minare la fiducia nelle istituzioni locali. Fratelli d’Italia, attraverso il suo coordinatore cittadino Giuseppe Villella, ha presentato un’istanza all’Autorità Nazionale Anticorruzione, accusando il segretario generale Paolo Lo Moro, reo secondo i meloniani «di abuso di potere e conflitto di interessi». La questione ruota attorno a tre concorsi pubblici per l’assunzione di dirigenti amministrativi, contabili e tecnici, bandi che, secondo FdI, sarebbero stati gestiti in maniera «opaca». In particolare, si punta il dito contro contro il fatto che Lo Moro abbia ricoperto un «doppio incarico che, secondo i vertici del partito – è riferito in una nota – mina i principi stessi su cui si fonda la trasparenza amministrativa, oltre a configurarsi come un chiaro esempio di conflitto di interessi. Questo perché Lo Moro non solo ha firmato le determine che hanno dato il via ai concorsi, ma ha anche assunto il ruolo di responsabile unico del procedimento, una mossa che il presidente del circolo, Giuseppe Villella ha definito un “evidente eccesso di potere”».
«Conflitti di interesse e presunte violazioni normative»
Le accuse sollevate da FdI alludono anche a una gestione che violerebbe le normative sugli enti locali. Secondo il partito, «le leggi che regolano l'ordinamento degli enti locali sono chiare nel stabilire che un segretario generale non dovrebbe interferire con le funzioni gestionali, a meno che non vi siano condizioni di straordinarietà che giustifichino tali interventi. Ma in questo caso, Fdi sostiene che nessuna straordinarietà sia stata rappresentata o documentata. Al contrario, il Comune di Corigliano-Rossano dispone di altri funzionari qualificati, tra cui Danilo Fragale, dirigente delle risorse umane, che avrebbe dovuto essere il vero responsabile della gestione dei bandi. In aggiunta, il partito della Meloni segnala che nella struttura del Comune opera anche Antonio Le Fosse, responsabile degli Affari Generali, rafforzando ulteriormente l’argomento secondo cui non vi era alcuna necessità straordinaria che giustificasse l’intromissione di Lo Moro».
La controversia sull’Avvocatura comunale
Un altro aspetto critico riguarda il ruolo di Lo Moro nell’Avvocatura comunale. Fdi accusa il segretario generale di ricoprire una posizione non conforme alle normative vigenti, poiché la legge richiede che il dirigente di un ufficio legale comunale sia iscritto all’Ordine degli Avvocati e svolga attività forense in modo autonomo. Lo Moro, secondo le accuse, non soddisferebbe tali requisiti, aggravando la sua posizione.
Ad aggiungere complessità alla vicenda è il fatto che Lo Moro sia «attualmente imputato presso il Tribunale di Castrovillari con l’accusa di falso ideologico».
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Fratelli d'Italia evidenzia come questa imputazione crei un ulteriore conflitto di interessi, soprattutto nel caso in cui il Comune debba decidere se costituirsi parte civile nel processo: «Fdi sottolinea come questa condizione di imputato rappresenti un chiaro conflitto di interessi, soprattutto quando si tratta di valutare la possibilità che il Comune si costituisca parte civile. E qui si verifica un paradosso: chi dovrebbe prendere questa decisione è proprio Lo Moro, in quanto dirigente dell’Avvocatura comunale, una situazione che Villella definisce “in patente conflitto di interesse”»
L’intervento dell’Anac
Le accuse mosse da Fratelli d’Italia non sono passate inosservate. L’Anac avrebbe risposto avviando un’indagine e inviando una «raccomandazione formale al Comune di Corigliano Rossano» e richiesto di integrare il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) con una procedura specifica per la gestione dei conflitti di interesse, in particolare per i concorsi pubblici. L’Anac avrebbe inoltre sottolineato che il ruolo di Lo Moro come responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza sarebbe incompatibile con la gestione diretta delle procedure concorsuali, richiamando l’attenzione sull’importanza di esaminare attentamente le circostanze legate ai reati di cui è imputato. L’Autorità ha annunciato che monitorerà da vicino il recepimento delle sue raccomandazioni da parte del Comune, per garantire la trasparenza e la correttezza delle procedure amministrative.