A processo

Furbetti del cartellino nella polizia locale di Corigliano Rossano, il segretario generale chiede il rito abbreviato

I fatti risalgono al 2020 ed il dirigente, secondo gli inquirenti, da membro di una commissione giudicatrice per un concorso avrebbe attestato falsamente la presenza del maggiore Pirillo sui verbali. Sul rinvio a giudizio degli altri otto dipendenti comunali coinvolti si deciderà a gennaio

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di Luca Latella
11 ottobre 2023
17:58
Il municipio di Corigliano Rossano
Il municipio di Corigliano Rossano

Il segretario generale del comune di Corigliano Rossano, Paolo Lo Moro, ha chiesto di essere giudicato col rito abbreviato. È questa la novità emersa nel corso dell’udienza preliminare celebratasi ieri nel tribunale di Castrovillari, nel corso del procedimento a carico del segretario e di altri otto dipendenti del comune di Corigliano Rossano impiegati nella polizia locale, per una storia di presunti “furbetti del cartellino”.

I fatti risalgono 2020. Tra luglio ed agosto, quindi nell’arco di un mese, la guardia di finanza, oltre a ricostruire numerosi episodi di assenteismo, di illegittimo ed ingiustificato allontanamento dal luogo di lavoro e di falsa attestazione della presenza in servizio del vicecomandante Pietro Pirillo (per un totale di circa 30 ore), pizzica anche alcuni agenti – con l’ausilio di telecamere, servizi di osservazione, pedinamenti e interrogatori – passare il badge del loro superiore: un meccanismo che certifica, così, la presenza di Pirillo anche in sua assenza mentre si allontana dall'ufficio per andare al centro commerciale o per tornare a casa durante l'orario di lavoro.


Il vicecomandante ed i sei agenti saranno poi accusati, nel maggio 2021, al momento della chiusura delle indagini, a vario titolo di truffa aggravata ai danni dello Stato e fraudolenta attestazione della presenza in servizio. Secondo le tesi dell’accusa, in sostanza, i sei vigili urbani avrebbero coperto le assenze ingiustificate del loro superiore, già sospeso per tre mesi dal servizio.

Nel faldone dell’inchiesta confluiscono, quindi, le dinamiche che ruotano attorno a Pirillo, e la figura di Lo Moro, insieme a quella di un altro graduato della polizia locale, compaiono in una ricostruzione degli inquirenti secondo cui, da membri di una commissione giudicatrice per un concorso, avrebbero attestato falsamente la presenza del vicecomandante Pirillo, nei fatti assente durante le riunioni della commissione stessa.

Se ne riparlerà il prossimo 9 gennaio 2024, giorno in cui è stata calendarizzata l’udienza per il rito abbreviato. Nello stesso giorno il gup deciderà se rinviare a giudizio gli altri otto indagati.

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