Emergenza idrica

Acri, manca l’acqua ed esplode la protesta sui social: nel frattempo arriva l’autobotte

Da giorni un guasto all'acquedotto "Ominiello" ha lasciato gran parte della città silana con i rubinetti a secco. Per attenuare il problema nel pomeriggio un mezzo della protezione civile ha rifornito d'acqua alcune famiglie

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di Francesco Spina
9 ottobre 2021
19:50

Da almeno un decennio i cittadini di Acri, nel Cosentino, vivono periodicamente il disagio dell’assenza di acqua dai rubinetti di casa. Un paradosso per una città con un territorio montano e ricco di sorgenti. La rete idrica vetusta con condotte vecchie e piene di falle, è soggetta spesso a guasti, che creano notevoli disagi, che si aggravano quando la problematica coinvolge anche gli acquedotti comunali.

Negli ultimi mesi la situazione è addirittura peggiorata e interi quartieri della cittadina, che può contare su oltre 20mila anime, sono rimasti per settimane con i rubinetti a secco. Inutile sottolineare i problemi, soprattutto igienici che vengono amplificati in un periodo di emergenza pandemica. Ad Acri ultimamente è difficile cucinare, utilizzando l'acqua del rubinetto ma anche fare una doccia e le varie Amministrazioni che si sono succedute hanno probabilmente sottovalutato un problema che adesso sembra di difficile risoluzione. 


Da circa due giorni la carenza idrica sta assumendo connotati al limite del drammatico. L’acqua manca in gran parte del territorio comunale, manca nelle case, nelle scuole e addirittura nell’ospedale "Beato Angelo". A causare questo enorme disagio, un guasto sulla linea elettrica che alimenta le pompe idrauliche dell’acquedotto di “Ominiello”, cosi come comunicato inizialmente dall’Amministrazione, per poi indicare successivamente anche un problema sulla pompa di sollevamento dell’impianto stesso. Da ore sono impegnati nella riparazione gli operai comunali ma la problematica comunque persiste.

La protesta sui social

L’assenza di acqua ha generato una serie di proteste, che per il momento hanno invaso i social. Sono tanti i commenti, di cittadini indignati dalla situazione, postati sulle varie pagine Facebook acresi e su quelle gestite dalla stessa Amministrazione comunale. «Nella mia zona il problema esiste da anni e nonostante ho una cisterna, mancando l’acqua più giorni, non si riempie mai. In più per poterla utilizzare ci vuole un motorino e questo mi comporta un aumento in bolletta non indifferente», si può leggere in uno dei commenti, mentre c’è chi aggiunge: «Il problema è che tutti ci lamentiamo qui, su Facebook, ma l'anno prossimo quando ci saranno le elezioni saremo tutti pronti di nuovo a dare il posto a questa gente in cambio di qualche contentino. Non abbiamo capito che dobbiamo mandare tutti a casa per non dire altrove».

Considerando il fatto che la problematica del guasto alla pompa dell’acquedotto “Ominiello” si ripresenta ormai da anni, uno dei cittadini si pone una domanda anche abbastanza sensata: «Ma una pompa nuova non si può comprare? Con tutti i soldi che stiamo spendendo per riparare quella attuale, che si rompe almeno ogni 15 giorni, ne avremmo comprato almeno una decina». Con la rabbia causata dall’assenza d’acqua non mancano commenti molto più “pepati” ma che in questo caso è meglio non riproporre.

La nota del consigliere comunale Feraudo

Ad intervenire sulla questione anche uno dei consiglieri comunali di opposizione, l'Avvocato Maurizio Feraudo: « Manca un bene essenziale e vitale - scrive Feraudo in una nota - che sta mettendo in ginocchio una intera comunità che mai avrebbe immaginato che, non solo nelle stagioni estive, ma finanche nel pieno della stagione piovosa sarebbe stata costretta ad elemosinare l’acqua o cercare di rifornirsi dalle autobotti per lavarsi, per cucinare, per i bisogni primari. Una situazione che sta diventando insostenibile, mentre la rabbia (legittima!) sale e diventa incontenibile. E mentre le tariffe delle bollette del servizio idrico sono state portate, da questa amministrazione comunale, al massimo storico».

Le scuse del Comune e l'autobotte

In uno degli avvisi diffusi in queste ore dall'Amministrazione comunale di Acri, a guida Pino Capalbo, sono arrivate anche le scuse ai cittadini: «Ci scusiamo per l'inconveniente - si legge - ed assicuriamo che l'interruzione sarà contenuta nel tempo strettamente necessario all'esecuzione dei lavori». Nel frattempo, ai cittadini di Acri, non resta che attendere e al massimo rifornirsi dall'autobotte comunale che dalle ore 14.00 alle 18.30, dispensa su richiesta il prezioso bene. Nel pomeriggio di oggi sono state tante le famiglie che hanno dovuto ricorrere a quest'ultima soluzione, garantita dalla Protezione civile e dai volontari dell'associazione Gruppo Protezione Civile di Acri. 

Giornalista
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