Inqualificabile episodio

Aggredita troupe della Tgr Calabria, era nel Reggino per seguire gli sviluppi dell’omicidio Oppedisano

Lorenzo Gottardo ha subito contusioni alle braccia e alle gambe. Danneggiata anche l'auto del service. Occhiuto: «Un episodio inquietante e inqualificabile». La solidarietà del network LaC ai colleghi

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di Redazione
9 aprile 2024
14:22
L’aggressione ai danni della troupe Tgr Calabria
L’aggressione ai danni della troupe Tgr Calabria

«Una troupe della Tgr Calabria, inviata a San Pietro di Caridà, in provincia di Reggio Calabria, per seguire gli sviluppi di un omicidio, è stata barbaramente aggredita a bastonate dai parenti della vittima. Il nostro collega Lorenzo Gottardo ha subito contusioni alle braccia e alle gambe. Danneggiata anche l'auto del service incaricato delle riprese». Lo rendono noto, con un comunicato, il Cdr della stessa Tgr, l'esecutivo dell'Usigrai e la Fnsi.

«Il cdr e tutta la redazione della Tgr Calabria, insieme all'esecutivo Usigrai e alla Federazione nazionale della stampa - si aggiunge nella nota - esprimono solidarietà ai colleghi aggrediti mentre stavano svolgendo il loro lavoro, e condannano duramente questo inqualificabile episodio. I giornalisti della Tgr Calabria non si fermeranno davanti ad alcuna intimidazione e continueranno a documentare con scrupolo ogni fatto di cronaca per garantire alle cittadine e ai cittadini il diritto a essere informati».


La direzione della TgR Rai «esprime solidarietà al collega Lorenzo Gottardo della Tgr Calabria e alla sua troupe televisiva, vittime di un'aggressione durante la realizzazione di un servizio nella Piana di Gioia Tauro». La direzione, si legge in una nota di Viale Mazzini, «informata dal caporedattore Riccardo Giacoia, ha sentito telefonicamente il collega per sincerarsi delle sue condizioni di salute, che per fortuna sono buone come quelle dell'operatore tv e del suo assistente, e lo ha ringraziato anche perché, nonostante il grave episodio, ha continuato a lavorare, completando il servizio sugli sviluppi di un omicidio. La direzione ribadisce il pieno sostegno alla TgR Calabria che, come tutte le altre redazioni della testata, continuerà a raccontare i fatti del territorio senza farsi intimidire».

Al collega e alla troupe della Tgr Calabria la solidarietà di tutta la redazione del network LaC.

Il presidente Occhiuto: «Un episodio inqualificabile e inquietante»

«L’aggressione alla troupe della Tgr Rai Calabria, inviata a San Pietro di Caridà, in provincia di Reggio Calabria, per seguire gli sviluppi di un omicidio, è un episodio inqualificabile e inquietante». È quanto scrive in una nota il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. «Esprimo sincera solidarietà al giornalista Lorenzo Gottardo e agli operatori aggrediti, al caporedattore Riccardo Giacoia e a tutta la redazione. I cronisti della Rai in Calabria svolgono quotidianamente un servizio fondamentale per tutta la nostra comunità, documentando - conclude Occhiuto - con scrupolo e professionalità ogni fatto regionale di interesse pubblico. Li ringrazio per il loro prezioso lavoro e condanno fermamente questo gravissimo gesto».

Irto (Pd): «Difendere l'informazione significa difendere la democrazia e la libertà»

«È inaccettabile l’aggressione ai danni di una troupe della Rai della Calabria, impegnata a San Pietro di Caridà, nel Reggino, in un approfondimento giornalistico su un omicidio». Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario regionale del Partito democratico calabrese. «Alle vittime di questo gesto incivile, gesto che condanniamo come Partito democratico, esprimiamo vicinanza e sostegno incondizionati: al giornalista Lorenzo Gottardo e – prosegue il segretario dei dem calabresi – agli operatori che erano con lui, come a tutta la redazione guidata dal caporedattore, Riccardo Giacoia. Giornalisti e operatori della Rai svolgono un servizio prezioso, specie in Calabria e per diverse ragioni, raccontando luci e ombre del territorio regionale con professionalità, terzietà e coraggio. Difendere l’informazione – conclude il senatore Irto – significa difendere la democrazia e la libertà». 

Senese (Uil): «Contro il Tgr Calabria un vile attacco che mina libertà stampa» 

«Quanto accaduto al giornalista della Rai Lorenzo Gottardo e agli operatori della testata giornalistica regionale è inaccettabile. La Uil Calabria esprime la sua più ferma condanna per l'atto di violenza perpetrato ai danni della troupe della Rai Calabria, avvenuto durante l'espletamento del loro dovere professionale. Questo vile attacco non solo mina la libertà di stampa e di informazione, ma rappresenta un'offesa alla democrazia stessa e ai valori fondamentali della convivenza civile». Lo afferma Maria Elena Senese, segretaria generale Uil Calabria.

«Il giornalismo - prosegue - è una pietra angolare della nostra società, il cui ruolo è fondamentale per garantire trasparenza, responsabilità e la diffusione di informazioni cruciali per il dibattito pubblico. Attacchi come quello subito oggi dalla troupe della Rai Calabria non possono e non devono essere tollerati in una società civile. La Uil Calabria si unisce quindi al coro di voci che condannano fermamente questo atto di violenza e esprime la sua totale solidarietà ai giornalisti della Rai Calabria. Il loro impegno nel portare avanti il loro lavoro nonostante le difficoltà e gli ostacoli è un esempio di coraggio e professionalità che merita il massimo
rispetto e sostegno da parte di tutti noi. Chiediamo alle autorità competenti di fare piena luce su questo episodio, assicurando che i responsabili vengano identificati e portati di fronte alla giustizia. Inoltre, ribadiamo l'importanza di garantire la sicurezza e l'incolumità dei giornalisti nel loro lavoro quotidiano, affinché possano svolgere il loro ruolo senza timori né minacce».

«In questo momento di difficoltà - conclude Maria Elena Senese - la Uil Calabria si stringe attorno a Lorenzo Gottardo, alla troupe della Rai Calabria e a tutti i giornalisti che quotidianamente si impegnano per informare il pubblico, difendendo la libertà di stampa e il diritto dei cittadini a essere informati in modo imparziale e completo».

Fnsi Calabria: «Vile atto»

Il Sindacato giornalisti della Calabria, in una nota a firma del segretario, Andrea Nusmeci, esprime una «ferma condanna per il vile atto perpetrato nei confronti del collega della Tgr Rai Calabria, Lorenzo Gottardo, aggredito assieme alla troupe mentre stava svolgendo il suo lavoro di cronista». «Il collega Gottardo - aggiunge Musmeci - ha rischiato la propria incolumità sotto la minaccia di un bastone perché volevano impedirgli di raccontare i fatti relativi al giovane ucciso ieri a colpi di lupara a San Pietro di Caridà. Sono situazioni e azioni inaccettabili che devono essere unanimemente condannate».

Lega Calabria: «Attacco alla libertà di stampa»

La Lega Calabria, in una nota, esprime la sua «più profonda solidarietà» ed il suo «incondizionato sostegno ai giornalisti e agli operatori della Rai della Calabria vittime di un'aggressione mentre svolgevano il loro dovere a San Pietro di Caridà, in provincia di Reggio Calabria». «Questo vile attacco - aggiunge la Lega Calabria - non è solo un assalto a dei singoli, ma un attacco alla stessa essenza della nostra democrazia e alla libertà di stampa. I giornalisti e gli operatori aggrediti, tra cui il giornalista Lorenzo Gottardo e la redazione guidata dal caporedattore Riccardo Giacoia, rappresentano la voce e gli occhi del popolo, impegnati a raccontare la realtà del nostro territorio con impegno e dedizione. La violenza e l'intimidazione ai danni dei media sono inaccettabili e devono essere condannate senza riserve. Ci impegniamo a lavorare senza sosta per garantire che la sicurezza dei giornalisti sia sempre protetta e che possano continuare a svolgere il loro lavoro fondamentale senza paura di ritorsioni. Difendere chi informa è difendere la verità e la giustizia. Oggi più che mai dobbiamo stare al fianco di coloro che, con coraggio, si fanno portavoce delle luci e delle ombre della nostra società, contribuendo a mantenere vivo il dibattito democratico e a proteggere i valori su cui si fonda la nostra Repubblica».

 

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