Covid

Anche in Calabria sbarca la telemedicina per curare i pazienti a casa: «Così evitiamo ricoveri non necessari»

VIDEO | L'iniziativa illustrata alla Regione dal presidente Occhiuto. Miozzo: «Le prossime settimane saranno decisive e speriamo di non doverci trovare con le ambulanze fuori dagli ospedali» (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
12 gennaio 2022
17:38

A partire dalla prossima settimana in Calabria si sperimenterà un sistema di telemedicina per il controllo dei pazienti risultati positivi al covid. L'iniziativa è stata illustrata questo pomeriggio alla Regione dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto, dal consulente del presidente, Agostino Miozzo e da Luca Richeldi, responsabile dell'unità di Pneumologia del Gemelli di Roma. 

«In una regione come la Calabria, che per caratteristiche di popolazione, molto anziana, e caratteristiche orogeografiche, poichè è una regione lunga, stretta e anche alta, gli approcci di teleassistenza potrebbero aiutare nella gestione delle prossime settimane di pandemia che ci aspettano. L'idea è quella di allargare quello che è stato fatto al policlinico Gemelli a Roma - ha aggiunto ancora Richeldi - dove c'è una piattaforma di teleassistenza da più di un anno che prevede l'utilizzo di un saturimetro che trasmette i dati a una centrale operativa, consentendo così di gestire a domicilio i pazienti che se non adeguatamente seguiti potrebbero essere costretti a recarsi in ospedale».


Il controllo a domicilio della saturazione dell'ossigeno dei pazienti affetti da covid sarà impiegato sia per le neodiagnosi sia per la fase di convalescenza, permettendo così di dimettere dagli ospedali persone che non necessitano più di cure intensive gestendoli da casa
«In tutta Italia ci sono ricoveri impropri - ha confermato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto - perché la pandemia ha dimostrato che la medicina territoriale è carente in tutta Italia e non solo in Calabria. I medici di medicina generale a volte hanno la tendenza di consigliare il ricovero a pazienti senza curarli a casa. I presidi di assistenza territoriale non filtrano e molto spesso persone che potrebbero essere curate a casa occupano dei posti nella rete ospedaliera. Con i casi di contagio che ci aspettiamo per i prossimi giorni questo può diventare un serio problema».

Alla conferenza stampa ha partecipato anche Agostino Miozzo che ha garantito tempi rapidi nell'attivazione del sistema di telemedicina. «Tempi brevi, compatibilmente con l'organizzazione - ha assicurato -. L'idea ci è venuta qualche giorno fa e stiamo cercando di bruciare i tempi di questa organizzazione. Auspichiamo di poter essere operativi già dalla settimana prossima, d'altronde questa è una vera operazione di emergenza nella emergenza. Le prossime settimane sono quelle decisive e speriamo di non doverci trovare con le ambulanze fuori dagli ospedali. Spero che la zona rossa sia una dimensione che non dovremmo affrontare. Andiamo avanti con le vaccinazioni».

Giornalista
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