Si è chiuso con due ergastoli e un'assoluzione il procedimento davanti alla Corte d'Assise di Chieti, presidente Guido Campli, giudice a latere Luca De Ninis, riguardante la vicenda dell'agguato del primo agosto 2022, nel bar del Parco, a Pescara, in cui fu ucciso l'architetto Walter Albi, 66 anni, e ferito gravemente l'ex calciatore Luca Cavallito.

Sono stati condannati all'ergastolo Cosimo Nobile, detto Mimmo, ritenuto l'esecutore dell'omicidio; Natale Ursino, originario di Locri (Reggio Calabria), legato alla 'ndrangheta e ritenuto il mandante. Assolto per "non aver commesso il fatto" il pescarese Maurizio Longo, considerato dall'accusa il fiancheggiatore.

L'accusa - rappresentata dal procuratore capo Giuseppe Bellelli e dal sostituto Andrea Di Giovanni - aveva chiesto la condanna all'ergastolo per tutti e tre gli imputati. L'udienza si è tenuta nell'aula 1 del tribunale di Pescara.

La sera del delitto Albi e Cavallito erano seduti al tavolo, quando l'aggressore, con casco integrale sul volto, giacca nera, pantaloni più chiari, zaino sul petto, pistola in pugno, esplose i colpi di pistola. Prima i colpi dall'esterno del bar, attraverso la siepe, con cui ferì i due, seduti entrambi allo stesso lato del tavolo. Poi entrò nel dehor, passando tra i vasi, e sparò ancora, a distanza ravvicinata, mirando alla testa. L'architetto mori' sul colpo, mentre il 49enne, in condizioni disperate, fu trasportato in ospedale. 

Nobile e Ursino sono stati condannati inoltre all'isolamento diurno per sei mesi e al pagamento delle spese processuali. Nobile anche al pagamento delle spese di mantenimento in carcere. La Corte ha stabilito anche l'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e la decadenza della potestà genitoriale. I due sono stati poi condannati in solido al risarcimento dei danni a favore delle parti civili, da quantificarsi in separate sede. Nobile e Ursino sono stati infine assolti dall'accusa di ricettazione. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.