Il processo

Autobomba a Limbadi, chiesta la condanna di due imputati accusati dell’omicidio di Matteo Vinci

La procura antimafia di Catanzaro ha invocato l'ergastolo per i due sorianesi Filippo De Marco e Antonio Criniti. Nel processo coinvolti altri quattro imputati

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di Giuseppe Baglivo
1 marzo 2022
13:48
Nella foto l’auto distrutta dalla bomba; nel riquadro Matteo Vinci
Nella foto l’auto distrutta dalla bomba; nel riquadro Matteo Vinci

Sei richieste di condanna sono state formulate dal pm della Dda di Catanzaro, Andrea Mancuso, nel processo con rito abbreviato per gli imputati del procedimento penale nato dall’operazione antimafia denominata “Demetra 2”. Omicidio, tentato omicidio, danneggiamento, porto di esplosivi e tentata estorsione sono le accuse che Dda di Catanzaro muove nei confronti di due giovani di Soriano Calabro.

Si tratta di: Filippo De Marco, 42 anni (difeso dagli avvocati Giuseppe Orecchio e Vincenzo Cicino) per il quale è stata chiesta la condanna all’ergastolo e Antonio Criniti, 31 anni (assistito dall’avvocato Pamela Tassone), nei cui confronti è stata analogamente chiesta la condanna all’ergastolo. 


I due imputati, secondo l’accusa per sdebitarsi della cessione di sostanze stupefacenti per il costo di settemila euro, avrebbero fabbricato e materialmente posizionato la micidiale bomba che ha fatto saltare in aria l’auto sulla quale il 9 aprile 2018 viaggiavano Matteo Vinci, deceduto, ed il padre Francesco Vinci che è rimasto gravemente ferito. 

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Giornalista
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