L’incontro

Locri, avvocati e magistrati a confronto sulle interdittive antimafia: «Numeri elevati in tutta la provincia di Reggio»

All’incontro presente anche il pm Stefano Musolino: «Abbiamo bisogno di far comprendere agli imprenditori come potersi regolare nelle loro scelte e quale deve essere il perimetro dentro il quale coordinare le loro attività»

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di Ilario  Balì
19 maggio 2024
11:58

Uno strumento di contrasto ma che può portare degli effetti indelebili sull’impresa e su chi fa impresa. Sono le interdittive antimafia, al centro di un confronto promosso dal centro studi Zaleuco di Locri tra avvocati e istituzioni, per segnalare l’importanza del momento applicativo. «Il numero delle interdittive antimafia nella Locride è particolarmente elevato come è elevato in tutta la provincia di Reggio Calabria – ha dichiarato l’avvocato Alfredo Arcorace del foro di Locri - È un problema avvertito non solo in questo territorio, ma in tutta Italia. È chiaro che l’impresa produce economia, ma l’economia produce benessere quando è un’economia sana, l’economia illegale produce un danno per le imprese sane perché altera il gioco della concorrenza ma soprattutto produce un costo sociale».

Sulle interferenze e i “presupposti" per l’applicazione del controllo giudiziario è intervenuto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Stefano Musolino. «È un incontro importante perché impatta su una realtà amministrativa e giudiziaria che incide moltissimo sulle nostre aziende e abbiamo bisogno di far comprendere agli imprenditori come potersi regolare nelle loro scelte e quale deve essere il perimetro dentro il quale coordinare le loro attività. Incontri come questi sono funzionali a dare informazioni adeguate, chiarire eventuali profili di incertezza che pure ci sono nell’interpretazione e con questo spirito il mio ufficio vuole dare un contributo di chiarezza e funzionalità nelle esigenze dell’imprenditoria del territorio»

«Quello di cui parliamo è la straordinaria incidenza che l’interdittiva antimafia ha sulle realtà imprenditoriali spesso sulla base di valutazioni fondate su probabilismo, nella logica del più probabile che non, in relazione al tentativo di infiltrazione mafiosa che può condurre a provvedimenti di interdittiva molto incidenti sulle aziende, qualcuno parla addirittura di morte civili delle aziende, senza che in realtà vi sia una possibilità autentica di difesa piena rispetto a queste iniziative che sono puramente preventive. Per questo – ha concluso Musolino – è previsto l’istituto del controllo giudiziario che è un istituto che consente ad un’azienda che abbia un’organizzazione funzionale di potere neutralizzare gli effetti dell’interdittiva, continuare quindi ad operare e senza essere in qualche maniera uccisa o comunque significativamente compressa dall’interdittiva antimafia».


Giornalista
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